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SBK Magny Cours, Davies: «Pista favorevole alla Ducati»

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La Ducati ha incassato una sonora sconfitta da parte di Rea e della Kawasaki a Portimao, ma adesso si corre a Magny Cours, dove nel 2016 dominò

La tappa SBK di Portimao non è stata ricca di soddisfazioni per la Ducati, che ha piazzato entrambi i piloti sul podio, ma non ha centrato la vittoria in nessuna delle due manche disputate. Con il titolo ampiamente stretto tra le mani di Jonathan Rea per il terzo anno consecutivo, l’unico obiettivo possibile per Davies e Melandri è incrementare il bottino di vittorie da qui a fine stagione. Restano sei manche da disputare, sempre che non salti l’ultima tappa del Qatar, e sia il britannico che l’italiano hanno fame di vittoria. Entrambi hanno vinto a Magny Cours, prossima tappa del campionato. Chaz Davies ha conquistato una splendida doppietta nel 2016 anche favorita dal meteo ballerino, mentre Marco Melandri ha vinto qui nel 2014 in sella all’Aprilia RSV4, dopo aver conquistato il secondo posto in Gara1. Un tracciato decisamente congeniale dunque sia ai piloti che alla moto di Borgo Panigale.

Dopo la tappa portoghese, Ducati ha messo in pista degli aggiornamenti per la Panigale, una moto che è alle porte della sua ultima stagione di gare ma che sta conoscendo un momento di sviluppo molto importante. A Borgo Panigale sanno bene che questa potrebbe essere l’ultima bicilindrica con cui vincere un titolo in SBK, e stanno lavorando moltissimo per raggiungere questo risultato nel 2018.

Davies ha un ottimo ricordo di Magny Cours: «Lo scorso anno eravamo veloci a Magny Cours, ma abbiamo fatto la differenza soprattutto dal punto di vista tattico, con due gare intelligenti. In Gara 1 abbiamo scommesso sulle intermedie e siamo stati ripagati, mentre nella seconda abbiamo gestito al meglio le gomme. Siamo usciti vincitori da due gare molto diverse». Per il gallese il tracciato francese si addice particolarmente alla Panigale: «La pista in sé è abbastanza favorevole alla Panigale R, ma lo stesso vale per i nostri rivali principali. In Portogallo abbiamo faticato un po’, ma abbiamo capito perché e mi aspetto di essere molto più competitivo e dare battaglia in Francia. Il meteo è sempre una variabile chiave lì, ed è imprevedibile. In passato abbiamo avuto alcune giornate estive ed altre invernali, quindi non c’è modo di prepararsi in anticipo. Faremo i compiti a casa e proveremo a finire il lavoro in pista».

Anche Marco Melandri ha un ottimo rapporto con la pista francese, su cui ha raccolto una vittoria e quattro secondi posti in passato: «Magny Cours è una pista molto varia, con alcune sezioni molto diverse tra loro e, in generale, una configurazione davvero interessante. Ci sono un paio di staccate forti ed altri tratti molto ‘guidati’ e scorrevoli, quindi non è mai facile trovare il giusto compromesso a livello di assetto. Se non altro, il fondo dovrebbe essere più omogeneo rispetto alle ultime piste sulle quali abbiamo corso». Anche Melandri ha qualche dubbio sul meteo francese che in questo periodo dell’anno è poco stabile: «Il meteo spesso gioca un ruolo importante in Francia e spero di trovare pista asciutta perché, anche se vi ho vinto sul bagnato, con la pioggia il grip è davvero scarso. Inoltre, ho girato pochissimo in quelle condizioni con la Panigale R. Sicuramente, se dovesse piovere, il margine di errore sarà pari a zero, ma siamo fiduciosi e pronti a giocarci le nostre carte da qui alla fine».

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