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Imola, storia della Superbike nel Bel Paese

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Dopo il pazzesco round di Assen dominato ancora da Jonathan Rea, la Superbike fa tappa sul tracciato Enzo e Dino Ferrari di Imola per il quinto round della stagione 2017

Quando leghi Italia e Superbike pensi subito alla Ducati, ai grandi piloti italiani e soprattutto i meravigliosi tracciati presenti sul nostro territorio. Oltre al tracciato di Imola, quali altri impianti nel nostro Paese hanno ospitato almeno una gara del Mondiale Superbike? I nomi sono presto detti: Misano Adriatico, Monza, Mugello, Pergusa e Vallelunga.

Proprio di Imola parliamo perchè nel fine settimana si correrà il Gran Premio d’Italia, appuntamento sentitissimo per piloti e team di casa perché far bene davanti al proprio pubblico dà sempre quella carica in più per affrontare la stagione. Il tracciato del Santerno è entrato in calendario soltanto nel 2001 con il seguente risultato: pole di Troy Corser, vittoria di gara-1 a Ruben Xaus e vittoria di gara-2 a Regis Laconi.

Ma quella che ha regalato un ricordo indelebile a tutti gli appassionati della World SBK è l’edizione del 2002. Parliamo di quella che è forse stata la più epica tra le gare della storia del Mondiale Superbike. Imola in quella circostanza faceva da cornice alla sfida per il titolo tra Troy Bayliss e Colin Edwards. Il 2002 andò avanti con una prima parte di stagione letteralmente dominata da Troy Bayliss mentre nella seconda parte esce fuori Colin complice infortuni ed errori di Troy.

Anche la Honda fece la sua parte, dando a Colin una versione potenziata della VTR dopo la 8 Ore di Suzuka. Era un’abitudine piuttosto consueta quella di dare un grande slancio allo sviluppo della moto subito dopo la endurance giapponese da parte della Casa di Tokyo. E proprio grazie a questo importante sviluppo ricevuto, Colin Edwards iniziò letteralmente a volare appena rientrato dal Giappone. Si arrivò così ad Imola, ultimo round della stagione 2002, per vivere un duello pazzesco per le due le gare (una addirittura spezzata in due manche) che alla fine incorona Colin Edwards campione del Mondo per la seconda volta in carriera. L’immagine di Troy Bayliss che taglia il traguardo della seconda manche a braccia aperte campeggerà per anni sulla parete della Factory di Borgo Panigale. “Fino alla fine”era il motto legato a questa immagine diventata iconica per i tifosi della Ducati.

Dopo il 2002, Imola rimarrà in calendario fino al 2006 prima di uscire causa lavori di ristrutturazione della Variante Bassa, modificata ben due volte nella costante ricerca di maggiori standard di sicurezza. Il tracciato rientrerà in calendario in maniera stabile dal 2009, regalando un’altra perla agli appassionati. In lotta per il titolo ci sono Noriyuki Haga con la Ducati ufficiale del Team Xerox e Ben Spies, che è arrivato direttamente dal campionato AMA SBK e sta tentando l’impresa di vincere al debutto nella World SBK.

Ma Imola 2009 sarà ricordata per sempre per una toccata e fuga nel mondiale per derivate di serie che portò la firma dell’amatissimo Marco Simoncelli. Il Sic fu letteralmente lanciato in pista dall’ingegnere Dall’Igna che all’epoca era a capo del Reparto Corse Aprilia. La sella di una delle RSV4 si rese disponibile dopo l’infortunio occorso a Shinya Nakano, compagno di team di Max Biaggi. Marco Simoncelli mostrò sin dalle prove di essere a proprio agio alla guida delle grosse 4 tempi e in effetti era proprio di quei giorni la notizia del suo passaggio in MotoGP alla corte della Honda con il team Gresini per il 2010. In qualifica il Sic andò fortissimo partendo dall’ottava casella in griglia di partenza, appena due posti dietro al compagno Biaggi sesto.

La RSV4 era al debutto in quella stagione e pur essendo una moto velocissima, non era ancora la macchina perfetta che poi diventò dalla stagione successiva. In gara 1 il Sic iniziò ad attaccare da subito, ma fu tradito dall’eccessiva foga e cadde senza raccogliere punti. Fu in gara 2 che Simoncelli regalò uno spettacolo a tutti i presenti. Le due Ducati di Haga e Fabrizio si divisero i primi gradini del podio sia nella prima che nella seconda frazione, ma il terzo gradino del podio fu agguantato dal Sic con un sorpasso da leggenda ai danni di Max Biaggi all’ingresso dell’ultima variante, mandando in visibilio il pubblico presente.

Questo fine settimana tocca ai piloti del mondiale 2017 regalarci altre pagine da leggenda da aggiungere a quelle appena raccontate.

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