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Superbike

Max Biaggi, impresa a Sepang

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Con una gara magistrale e una condotta perfetta, Max Biaggi conquista il podio in Gara 1. La caduta alla prima curva di Gara 2 non intacca la grandissima impresa del romano. Vittorie di Rea e Davies che tiene aperto il Mondiale. Sykes fuori dai giochi per il titolo

La pista di Sepang ha accolto i piloti SBK con un cielo particolarmente nuvoloso, apparentemente carico di pioggia. Durante la notte la pioggia ha bagnato l’asfalto malese che ha mostrato ancora una volta di essere dotato di capacità drenanti invidiabili. Ma il warm-up della mattina si è svolto in condizioni di pista asciutta con una temperatura dell’asfalto insolitamente bassa rispetto a quelle viste per tutto il fine settimana. Sykes ha segnato il giro più veloce del warm-up davanti alle due Aprilia di Torres ed Haslam,confermandosi candidato numero uno al ruolo di lepre per la gara. La sessione del mattino regala anche una Ducati veloce con Davies su gomme usate, mostrando come la Panigale si trovi maggiormente a proprio agio con temperature più basse. Biaggi invece non è particolarmente veloce, girando a quasi un secondo e mezzo da Sykes. Il romano decide dunque di tornare alle regolazioni delle qualifiche con cui ha strappato la seconda fila in griglia ad appena un decimo dalla prima.

GARA 1

Lo start vede Rea partire perfettamente e annullare il gap di qualifica mettendosi subito alle spalle del compagno Sykes e Davies con Biaggi che si conferma aggressivo e si piazza quarto al termine del primo giro alle spalle delle due verdone e della Ducati del gallese.

Sykes al termine del secondo giro stampa un incredibile 2.03.6 e allunga sugli inseguitori, tentando di mettere subito un gap fra sé ed il resto del gruppo. L’incognita resta il consumo delle gomme che durante il fine settimana è stato il problema principale che tutti i Team hanno cercato di risolvere, tentando di risolvere il crollo delle performance degli pneumatici dopo pochi giri. Ma l’inglese della Kawasaki sembra non preoccuparsi di questo problema e spinge al massimo guadagnando costantemente con una guida sporca che di certo non aiuta a preservare le gomme per il finale di gara. Mentre Sykes continua ad allungare, guadagnando circa mezzo secondo al giro, alle sue spalle il gruppo si sgrana e Biaggi perde la leadership del gruppo Aprilia. Torres si porta in quarta posizione ed Haslam in quinta, con Max in apparente difficoltà a tenere il ritmo dei compagni. Qualche sussulto viene da Rea, che sembra abbastanza impiccato nel tentativo di restare alla ruota di Davies e perde l’anteriore in un paio di curve. Numeri di equilibrismo da alta scuola e il leader del mondiale resta in sella.

Quando mancano nove giri alla fine Max Biaggi e Leon Haslam danno spettacolo, con un duello all’arma bianca spettacolare. I due perdono terreno su Torres e vengono anche avvicinati da Guintoli, rischiando anche tantissimo. L’inglese tenta di resistere agli attacchi del campione romano, ma la classe e l’esperienza di Biaggi gli permettono di avere la meglio sul tenace compagno di Team con una staccata imperiosa al termine del rettilineo opposto ai box. Dopo essersi messo in quinta posizione, Max si lancia all’inseguimento di Torres con un passo gara da mastino.

La tattica di Sykes che gli aveva permesso di mettere più di tre secondi fra sé e gli inseguitori si rivela non efficace sulla lunga distanza, e quando mancano solo sei giri alla fine il distacco della coppia Davies-Rea scende sotto i due secondi per diminuire ulteriormente ad ogni curva. Davies rompe gli indugi e passa l’inglese chiaramente in difficoltà con le gomme, seguito poco dopo da Rea.

A quattro giri dalla fine, la Ducati guida la classifica con Davies, seguito dalle Kawasaki e dalle tre Aprilia, con Torres, Biaggi ed Haslam. Max nel frattempo sta girando come i leader della corsa, recuperando su Torres. Ma lo spagnolo vive gli stessi problemi di Sykes e subisce un vero crollo degli pneumatici facendosi passare da Biaggi, Haslam e Guintoli nel giro di poche curve. Su questo tracciato le gomme subiscono un decadimento rapidissimo in determinate condizioni, costringendo i piloti a rallentare il ritmo anche di 3 secondi al giro.

Tra Biaggi e Sykes ci sono quasi cinque secondi quando mancano tre giri alla fine. Il romano si sta mangiando letteralmente il divario che lo separa dalla Zx-10r di Sykes. Anche Haslam inizia a rallentare e Guintoli lo passa prendendosi un’ottima quinta posizione. In testa Davies tiene a bada Rea con una guida spettacolaree sembra il candidato alla vittoria.

Quando inizia l’ultimo giro, le telecamere sono tutte per Biaggi che ci regala un grandissimo finale di gara, raggiungendo e passando Sykes in enorme crisi di gomme che dopo poco viene passato anche dal francese campione del mondo sulla sua Honda. Questo non è l’unico duello in pista, perché anche in testa Rea passa Davies, dimostrando come in realtà si stesse nascondendo dietro il gallese. Un errore all’ultima staccata potrebbe consentire a Davies di passare, ma nell’incrocio di traiettorie l’inglese della Kawasaki sfrutta una traiettoria più favorevole per l’uscita di curva e l’accelerazione, andando a vincere.

Ma l’eroe della mattina malese e di questa Gara 1 SBK è il nostro Max Biaggi, capace di agguantare il podio a 44 anni con la sua guida pulita e precisa che gli ha permesso di risparmiare le gomme per il finale.

Grandissima gara anche di Davies che guadagna tantissimi punti su Sykes portandosi a soli 10 punti dal rider Kawasaki, e può anche puntare a passarlo in classifica di campionato dopo Gara 2. Anche Rea mette il Mondiale in cassaforte, portando il proprio vantaggio a 139 punti. Se in Gara 2 dovesse recuperare altri 11 punti sul compagno di Team, Jonathan potrebbe chiudere la pratica Mondiale qui in Malesia.

GARA 2

Biaggi è determinato a non lasciar scappare i rivali, ma la troppa aggressività del romano lo porta ad esagerare. Max punta l’interno ma viene stretto tra Guintoli e Sykes e cade. Se per Biaggi la caduta rappresenta la fine di una splendida avventura, a pagare le maggiori conseguenze è Sykes, che pur non cadendo transita al termine del primo giro in quattordicesima posizione regalando momentaneamente il Mondiale a Rea, che si trova in seconda posizione all’inseguimento di Davies.

Al termine del terzo giro Davies guida il plotone con la sua Panigale, che detta il ritmo e tiene il passo dei quattro cilindri in rettilineo. In questo momento è proprio il gallese della Ducati a tenere aperto il Mondiale, portando il proprio distacco dal capofila della classifica a 144 punti. Rea lo segue a ruota, tenendo sotto controllo la situazione e pregustando la conferma matematica del titolo Mondiale. Il pilota della Kawasaki potrebbe accontentarsi, ma conoscendo l’aggressività di Jonathan è facile immaginare che cercherà di coronare la conquista del Mondiale con la conquista di Gara 2 e di una splendida doppietta in terra malese.

Sykes cerca di risalire la china e tenere il Mondiale aperto, risalendo posizioni su posizioni fino alla settima posizione alle spalle di Haslam. A seguire i battistrada c’è Torres, determinato a rimediare alla brutta figura di Gara 1, seguito dalla coppia Honda Ten Kate formata dal Guintoli e Van Der Mark.

Ma la foga tira un brutto scherzo anche a Tom Sykes, che dopo essersi messo alla caccia di Haslam scivola in un tornante a sinistra e dice addio alle proprie ambizioni mondiali. Mancano dieci giri alla bandiera a scacchi e fra Rea e la conquista del Mondiale c’è solo un gallese molto determinato in sella ad una bicilindrica rossa velocissima in terra malese. Sykes mostra di essere un grandissimo professionista e riprende la gara dopo la scivolata, ripartendo dalla diciannovesima piazza e tentando una disperata rimonta per conquistare qualche punto e tentare di non perdere troppo terreno da Davies in classifica.

Nelle prime posizioni c’è il solo Torres che cerca di rosicchiare il vantaggio di Rea e sogna il secondo posto, mentre alle spalle dei battistrada danno spettacolo Haslam, Guintoli e Van Der Mark con un bel duello per la quarta piazza che vede prevalere il francese mentre mancano cinque giri alla fine. Il vantaggio di Davies è consistente e se le gomme della Panigale dovessero reggere come hanno fatto in Gara 1, il gallese regalerà la quarta vittoria stagionale alla Ducati.

Rea cerca di regalare il colpo di scena e quando mancano solo due giri alla fine porta il proprio distacco da Davies sotto i due secondi, sfruttando il decadimento delle gomme dell’avversario e tentando un assalto disperato nell’ultimo giro per chiudere la questione Mondiale SBK 2015. Ma Davies è un vero mago e nonostante il motore della verdona di Akashi avesse permesso a Rea di passarlo nel rettilineo che precede l’arrivo, la staccata del gallese è imperiosa, portando la Panigale a tagliare il traguardo davanti a tutti per la quarta volta quest’anno e scalzando Sykes dal secondo posto nella classifica del Mondiale. Mondiale che resta aperto grazie a questa magia di Chaz, che a questo punto è l’unico ad avere una chance puramente matematica di strappare il Mondiale a Jonathan e la sua Kawasaki. Alle spalle dei due grandi protagonisti si piazza un grande Jordi Torres, che riscatta una Gara 1 al di sotto delle aspettative e si conferma pilota molto concreto e su cui puntare per il futuro.

Il bilancio di questa trasferta malese è positivo per tutti, con una splendida vittoria di Rea in Gara 1 che risponde a quanti avevano accusato l’inglese di essere diventato troppo conservativo in questo finale di Mondiale. Festa solo rimandata a Jerez per un titolo assolutamente certo. Grande risultato di Davies che continua a dimostrare di essere il pilota attualmente più in forma del Mondiale e consegna una bellissima vittoria alla Ducati in Gara 2. Ma l’impresa memorabile l’ha compiuta il nostro Max Biaggi, che con la conquista del podio in Gara 1 chiude i conti con la SBK e queste due wild card. Il grande campione non avrebbe accettato un altro arrivo nel gruppone e voleva a tutti i costi riassaporare l’ebbrezza del podio. Impresa riuscita ed applausi per il talento, la classe e la determinazione che Max ha mostrato, facendo capire di aver appeso il casco al chiodo in maniera addirittura prematura visto quanto messo in mostra qui a Sepang.

L’unico sconfitto del weekend malese è Sykes, che con la tattica sbagliata in Gara 1 che ha distrutto le gomme e la caduta in Gara 2, ha definitivamente compromesso le proprie chance mondiali ed ha anche perso la seconda posizione in classifica a vantaggio di Davies.

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