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MotoGP, countdown per Velen-cia!

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Ormai manca davvero poco alla gara di Valencia, anzi Velencia, visti i veleni che continuano ad inquinare il clima di quella che poteva essere ricordata come la più grande sfida motociclistica del secolo

Purtroppo non esiste il pulsante rewind e quindi non si può tornare indietro per azzerare il tutto. Non si può cancellare il contatto di Sepang né soprattutto quella serie di errori compiuti da tutti gli attori del motociclismo dopo la gara malese. È incredibile come abbiano perso il controllo e la razionalità tutti i protagonisti della scena mondiale. In fondo se analizziamo attentamente quello che è successo al settimo giro della Malesia si tratta semplicemente di un normale contatto tra due piloti come ne vediamo a centinaia durante le competizioni in pista. Certo, il valore dei protagonisti e soprattutto la posta in palio hanno incendiato gli animi. Ma secondo me il compito principale di tutti quanti era soprattutto quello di sdrammatizzare la situazione e riportare la sfida entro i binari di una corretta sportività e competitività. Invece ognuno ha voluto dire la sua gettando benzina sul fuoco ed aumentando sempre di più il clima di esasperata tensione.

Giudico una decisione irrazionale e antidemocratica quella di aver tolto l’unica occasione di un vero confronto nella conferenza stampa del giovedì incredibilmente cancellata. Non mi è piaciuto il comunicato della Honda, tardivo e accusatorio. Non mi è piaciuto il comunicato della Movistar che ha cancellato la festa, criticando i piloti dalle sponsorizzati. Mi ha fatto ribrezzo l’incursione delle Iene nella privacy di Marquez. E non mi piace nemmeno la risposta della Yamaha contro la Honda. Non è piaciuto nemmeno il tentativo di Lorenzo di intromettersi nelle verdetto del TAS di Losanna. L’immagine che è scaturita del motociclismo dopo Sepang è di un ambiente allo sbando e soprattutto di una lotta tutti contro tutti. Capisco che gli interessi in palio sono elevatissimi ma nessuno di questi attori riesce a valutare attentamente i danni irreparabili che sta arrecando alla credibilità del nostro sport?

Il motociclismo non è un patrimonio privato di Dorna o della FIM e nemmeno della Repsol o della Movistar. Il motociclismo è un patrimonio soprattutto dell’umanità che ha deciso di vivere amare e usare una motocicletta come mezzo di trasporto ma anche come veicolo di libertà e di sport. E siccome tutti i soggetti sopra citati hanno contribuito alla crescita, alla divulgazione e allo sviluppo di questo bellissimo sport, diventato in soli 20 anni un fenomeno planetario seguito e amato in tutti i continenti è arrivato davvero il momento che si fermino un istante a riflettere sugli errori commessi in questi 15 giorni.

È il momento di confrontarsi serenamente lasciando da parte le rivalità e gli interessi, cercando tutti insieme di riportare il clima avvelenato dentro i binari di una sana competizione sportiva abbassando i toni, smorzando le polemiche e chiudere con le accuse reciproche. Tanto alla fine non saranno mai gli interessi personali a vincere ma solo il verdetto della pista di Valencia. Infatti tutto si risolverà nel solito bellissimo confronto affidato a questi tre straordinari talenti che si chiamano Valentino, Jorge e Marc. Io credo fermamente che questo clima di veleni non possa portare assolutamente niente di positivo. E che il compito primario di noi operatori dell’informazione sia quello di cercare in tutti i modi di riportare dentro i binari della sportività e della razionalità questa sfida finale di Valencia. Con ironia magari con leggerezza, ma basta con le polemiche e gli inutili veleni. Godiamoci questa ultima gara di una stagione irripetibile cercando di dare il giusto valore a quel contatto scontro avvenuto in Malesia. Cerchiamo di viverla in modo imparziale senza vestire i panni del tifoso o del fan di uno o dell’altro dei due pretendenti al titolo. E che vinca il migliore.

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