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MotoGP, Jorge Lorenzo è il campione 2015

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Jorge Lorenzo trionfa a Valencia e si incorona campione mondiale 2015. Mostruosa rimonta di Valentino Rossi che arriva quarto ma non basta. Marquez, condotta vergognosa

Una circostanza del genere non si era mai verificata nel motomondiale, né nella Superbike né in qualsiasi altra disciplina del motorsport. Rossi oggi era chiamato a battere tutti, partendo dall’ultima casella in griglia da leader di classifica del mondiale.

Davanti a tutti Jorge Lorenzo, l’avversario per eccellenza in questo pazzo 2015: durante il weekend ha mostrato di che pasta è fatto, riuscendo ad essere sempre velocissimo dalle libere alle qualifiche, segnando il giro più veloce mai registrato sul tracciato di Valencia.

Allo schierarsi delle moto in griglia, gli occhi sono tutti puntati su quel puntino blu e giallo in fondo, che dovrebbe saltare più di metà griglia solo nel primo giro per avere davvero una speranza di vincere ancora questo mondiale. Quando il semaforo si spegne, Lorenzo scatta benissimo e altrettanto fa Rossi in coda al gruppo. Jorge inizia subito a martellare in testa al gruppo, mentre Rossi termina il primo giro in quattordicesima posizione.

Dopo tre giri Rossi riesce ad entrare nella top ten passando Pirro e portandosi in nona posizione alle spalle di Smith, Petrucci ed Espargaro. La rincorsa di Valentino si blocca proprio alle spalle dell’inglese della Yamaha Tech3, che si rivela un osso duro da passare. Dopo più di un giro Rossi ha la meglio su Smith ed anche su Petrucci, che lo fa passare in modo quasi plateale.

La gara in testa vede Lorenzo tenere un vantaggio attorno al secondo su Marquez seguito a sua volta da Pedrosa. In quarta posizione lottano Dovizioso ed Aleix Espargaro, che precedono l’altro Espargaro e Rossi. Valentino riesce a passare Espargarò e quando mancano 20 giri alla bandiera a scacchi ha già passato ben diciannove piloti risalendo fino alla sesta posizione e mettendo nel mirino il fratello Aleix che passa dopo poche curve.

A questo punto mancano diciannove giri e Valentino attacca Dovizioso per la quarta posizione e riesce a passare Andrea dopo poche curve portandosi alle spalle di Pedrosa che ha un vantaggio di quasi dieci secondi sul Dottore. A questo punto la rimonta è completa e Rossi ha fatto tutto ciò che poteva per tentare di vincere il mondiale.

Lorenzo continua a guidare e Marquez resta alle sue spalle, quasi proteggendo le spalle al pilota maiorchino. Mentre alle loro spalle è Daniel Pedrosa a tenere vive le speranze di Rossi. I giri si susseguono e Valentino ha ormai stressato troppo le gomme per insistere in questa fase di gara e tentare di ricucire il gap sui primi tre. Ma Pedrosa guida benissimo in questi ultimi giri e quando ne mancano solo quattro alla bandiera a scacchi su questo mondiale, il distacco rispetto a Marquez e Lorenzo scende a meno di un secondo e mezzo.

La gara volge al termine e Marquez continua a restare alle spalle di Lorenzo, senza alcun accenno di attacco come dallo start della gara. Quando inizia il penultimo giro il trio di testa è riunito e Pedrosa si porta ad insidiare Marquez, che oppone una strenua resistenza. Dopo questo tentativo finale di Pedrosa rintuzzato quasi con rabbia dal compagno di team Marquez, Lorenzo riesce a tagliare il traguardo in testa alla gara e si prende la corona di campione del mondo. Valentino ha tentato l’impresa, risalendo fino ad un incredibile quarto posto che restituisce la dimensione della sua impresa.

Purtroppo resteranno tantissimi dubbi sulla condotta di gara di Marquez tenuta in questa circostanza che ha di fatto avvantaggiato Lorenzo impedendo a Pedrosa di portarsi davanti e tentare l’attacco al maiorchino della Yamaha. Questo comportamento in gara di Marquez è davvero incomprensibile, soprattutto se rapportato alla situazione che si era verificata in Malesia. In quella circostanza Marc e Valentino lottavano per il terzo posto e Marquez ha lottato con il coltello tra i denti manco si stesse giocando il mondiale.

Oggi Marquez ha tenuto la ruota della Yamaha di Lorenzo dal primo giro e non ha tentato neanche una volta di passarlo, anche se in gioco c’era la vittoria nell’ultima gara della stagione. L’unico momento di cattiveria agonistica che Marquez ha messo in pista è stato contro Daniel Pedrosa, che stava girando circa sette decimi più veloce dei battistrada ed aveva la chance concreta di passare i due e vincere la gara, restituendo il mondiale strappato a Valentino dalla squalifica di Sepang.

Ma il verdetto della pista è giunto e il campione del mondo MotoGP del 2015 è Jorge Lorenzo. Non sarebbe giusto togliere meriti allo spagnolo, che ha fatto una stagione incredibile, ma dispiace chiudere anche questa gara con il sospetto che le cose non si siano svolte in modo totalmente lineare da parte di Marc Marquez.

Dopo questa gara il pensiero che sorge spontaneo è che l’altezza della montagna davanti a Marquez sia ancora maggiore. In effetti per Marquez passare dall’essere un bambino ad essere un campione risulta più difficile di quanto non sia per uno scalatore sconfiggere il gigante dell’Himalaya. Oggi avrebbe potuto battere Lorenzo oppure lasciare che ci provasse Pedrosa. Invece ha scelto una strada diversa, mostrando di non essere ancora degno di essere considerato un vero uomo. E neanche un vero campione.

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