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MotoGP, Lorenzo raccontato dai colleghi: «E’ un bambino di 30 anni»

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Jorge Lorenzo sta vivendo l’anno più brutto da quando è nel Motomondiale: scopriamo meglio il suo difficile carattere dalle parole di chi ci ha lavorato insieme durante la carriera

Jorge Lorenzo è entrato nella parte finale della sua carriera. Ha ormai 30 anni, metà dei quali passati nel circus del Motomondiale, e sta iniziando a fermarsi e guardare indietro al tragitto compiuto. In questi giorni di pausa, il numero 99 ne sta approfittando per riflettere, visto il difficile e delicato momento sportivo che sta attraversando con Ducati(di gran lunga il più brutto per lui), e anche per scrivere un libro sulla sua vita. «Mi sento molto vecchio» dice ridendo Lorenzo, il cui debutto in 125 avvenne nel 2002: quel periodo da esordiente non passò ovviamente tutto liscio per il maiorchino e a tal proposito è interessante sentire dal meccanico Juan Llansacome fosse il suo carattere già da ragazzino «A 12 anni, quando ancora non toccava per terra con i piedi quando era seduto sulla moto, era veloce ma c’erano problemi quando qualcosa non funzionava come lui voleva. Anche se era così giovane, il suo carattere forte era già evidente. Ancora oggi, è come un vecchio quindicenne quando le cose vanno male. Lui è un bambino di 30 anni».

IN DUCATI GIA’ LO CONOSCONO TUTTI – Lucio Cecchinello, vincitore del GP di Jerez in cui esordì Jorge, parla invece dei suoi punti di forza e di uno stile di guida che difficilmente potrà cambiare dopo tanti anni: «Si vedeva già allora che corre molto preciso e con un suo stile. Lo stile di guida attuale era già visibile. Era occupato a cercare di guardare tutti e imparare. Come si è visto, ha ottenuto molto e in fretta». Adesso che le cose non stanno girando per il verso giusto, il cinque volte campione del Mondo è comunque in una seconda famiglia, circondato da persone che lo conoscono “come le loro tasche” e da lunga data; come il team manager DucatiDall’Igna e il compagno di squadra Dovizioso. L’ingegnere, il quale lo ha avuto precedentemente in Aprilia, è sempre stato così affascinato dallo spagnolo da averlo rivoluto con sé in squadra quest’anno: «Aveva 14 o 15 anni quando l’incontrai per la prima volta. Era un adolescente, un ragazzo giovane, ma mostrò già il suo incredibile talento e guidò la moto in modo affascinante. Ero davvero impressionato. Ma penso che sia proprio questo che gli ha permesso di realizzare le cose che ha fatto»; l’attuale vicino di box Dovizioso invece testimonia «abbiamo corso ogni anno nella stessa categoria fino ad oggi. So tutto di lui. Qualsiasi cambiamento in 15 anni, forma il personaggio che è viene su».

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