MotoGP, Marc Marquez e le sei gemme della corona - Motori News 24
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MotoGP, Marc Marquez e le sei gemme della corona

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Il titolo conquistato a Valencia pone Marc nella top 10 di tutti i tempi per numero di titoli vinti nelle varie classi: ripercorriamo insieme i suoi 6 successi iridati

2010 – Campione del mondo 125: il primo titolo mondiale del fenomeno di Cervera arriva non ancora maggiorenne, a 17 anni di età, nella sua terza stagione in 125. In un’annata del Motomondiale dominata dagli spagnoli, che vincono tutti e 3 i titoli con Lorenzo in MotoGP e Toni Elias in Moto2, il giovane Marquez fa parlare di sé per i suoi numeri impressionanti: dopo un inizio con qualche caduta di troppo imprime una svolta alla sua stagione vincendo 5 gare di fila tra giugno e luglio, divenendo il primo pilota a riuscirci in 125 dal 1997, ovvero dai tempi di Valentino Rossi, il pilota a cui Marc ha sempre voluto ispirarsi e con cui farà poi i conti molto da vicino anni dopo in MotoGP. Con la caduta di Aragon scivola momentaneamente al 3° posto nel mondiale, ma è troppo più forte degli altri per non conquistare quel campionato: domina la ‘tripla’ asiatica e vince anche in Portogallo, prima di assicurarsi il campionato con il 4° posto di Valencia. E’ il 2° campione del mondo più giovane di sempre dopo Loris Capirossi: è nata una stella.

2012 – Campione del mondo Moto2: Marc sfiora subito il titolo in Moto2 al primo anno, ma deve arrendersi al tedesco Stefan Bradl, anche a causa di un infortunio subito nelle prove del GP di Malesia. Ritorna nel 2012 e, molto semplicemente, domina la stagione: in 17 gare ottiene 14 podi e 9 vittorie, record ancora imbattuto in Moto2. Il 3° posto di Phillip Island (divenuto poi 2° dopo la squalifica per doping di Anthony West) alla penultima gara gli basta per conquistare aritmeticamente il campionato davanti a Pol Espargarò. E’ tempo di passare in MotoGP, non prima però di aver compiuto l’ultima impresa: a Valencia nella gara finale, per lui ormai superflua, vince partendo dal 33° ed ultimo posto in seguito ad una penalizzazione. Altro record, ovviamente.

2013 – Campione del mondo MotoGP: Marquez entra in MotoGP dalla porta principale, con il team Repsol Honda, ma anche con l’enorme pressione di essere il sostituto designato di Casey Stoner, ritiratosi quell’anno. Al suo esordio in Qatar conquista subito un podio, giungendo 3° dopo una battaglia epica con Valentino Rossi. E’ il suo modo di dimostrare, sin da subito, di poter essere davvero lui l’erede del Dottore. Più di Vale però i suoi rivali in quell’anno d’esordio diventano presto i suoi connazionali Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa. Marc centra il successo già alla 2^ gara in carriera in top class, ad Austin, in quella che negli anni successivi diventerà la sua personalissima ‘riserva di caccia’: in Texas il 93 è praticamente imbattibile. Marc cade molto spesso tra prove e qualifiche e quando al Mugello scivola a terra anche in gara in tanti iniziano a pensare che quella guida iper aggressiva fatta di pieghe assurde e traiettorie impossibili non lo potrà portare al titolo, almeno non al primo anno. Nulla di più sbagliato. Sfruttando anche gli infortuni che rallentano Lorenzo e Pedrosa, Marquez in estate vince 4 gare in fila tra luglio e agosto (il primo a riuscirci dai tempi di Rossi nel 2008…) e allunga in classifica. Il finale di stagione vive del duello tra lui e Lorenzo, con l’alfiere della Yamaha che rimonta, ma non abbastanza. Marquez rischia il suicidio sportivo in Australia dove, in una gara condizionata dall’enorme degrado delle gomme, non rispetta una regola imposta per l’occasione che prevede il cambio della moto ad un giro ben preciso e viene squalificato; a qualcuno viene in mente la vicenda di Biaggi nel 1998, ma stavolta l’esito è diverso. Marc a Valencia nel GP finale è 3° e, nonostante Lorenzo vinca la gara, si laurea campione del mondo, da rookie; il più giovane campione in top class di sempre.

2014 – Campione del mondo MotoGP (2): l’anno dei record. Dopo il primo titolo conquistato in MotoGP Marc diventa praticamente imbattibile e nel 2014 mostra tutta la sua classe. Mai nessuno aveva dominato una stagione come fa lui quell’anno: vince tutte le prime 10 gare, eguagliando il record di vittorie consecutive di Agostini e Doohan; riscrive i primati di pole position e vittorie, 13 in una stagione, e vince il titolo con 3 gare di anticipo. Semplicemente un cannibale.

2016 – Campione del mondo MotoGP (3): la striscia infinita di successi si interrompe bruscamente nel 2015, con troppe cadute e la deflagrazione di una rivalità infuocata con Valentino Rossi. Marquez viene accusato di aver ‘sabotato’ il campionato 2015 per far vincere Lorenzo nel duello con il Dottore. Nel 2016 risponde tornando a coniquistare il titolo con una stagione da ragioniere: vince di meno, ‘solo’ 5 gare, ma mostra una continuità incredibile mancando la zona punti solo una volta, contro i 4 ritiri di Rossi, il suo principale rivale quell’anno. Il titolo arriva anche in questo caso 3 gare prima della fine del campionato.

2017 – Campione del mondo MotoGP (4): il successo finale di quest’anno giunge dopo un inizio complicato. Marc vince solo una delle prime 8 gare e c’è già chi si immagina una replica del 2015. In realtà l’inizio di stagione è equilibratissimo con Honda, Yamaha e Ducati a spartirsi vittorie ed insuccessi in misura quasi eguale. Il titolo si gioca tra 5 piloti, ma nella 2^ metà di stagione emergono lui ed il sorprendente Andrea Dovizioso. Dovi ha la meglio nei duelli corpo a corpo in Austria e a Motegi, ma Marc è più costante e a Phillip Island arriva la svolta definitiva: il 93 vince, mentre Dovizioso chiude 13°. Il resto è storia recentissima: a Valencia arriva il 3° posto e l’aritmetica certezza del titolo mondiale numero 6 in carriera. Ad appena 24 anni. La strada per diventare il più forte di sempre è segnata ed i numeri sono lì a dimostrarlo: sul regno di Marc Marquez il sole è ancora molto lontano dal tramontare.

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