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Caso Nicky Hayden, il perito Orlando: «Ricostruzione chiusa ma serve altro tempo»

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La Procura di Rimini continua a investigare sulla morte di Nicky Hayden: il perito ha chiesto altri 60 giorni per chiudere le indagini sull’incidente

L’incidente che ha causato la morte di Nicky Hayden continua a far discutere: ancora non sono chiare le dinamiche che hanno portato al decesso del pilota americano che si è scontrato con un’auto mentre si stava allenando in bicicletta nei pressi di Misano. Il perito Orlando Omicini, che sta seguendo l’inchiesta, ha chiesto del tempo aggiuntivo per ricostruire l’incidente dello scorso 17 maggio. Dall’analisi dei filmati sono stati fatti gli accertamenti sul mancato rispetto dello stop da parte Hayden e la velocità della vettura: sembra infatti che il guidatore della Peugeot viaggiasse ad una velocità superiore ai 50 km/h consentiti. Si parla di una velocità di almeno 80 km/h. La questione resta al vaglio della Procura di Rimini e l’investitore risulta tuttora iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale.

«Abbiamo richiesto la proroga per mancanza di documentazione, non ci è possibile chiudere l’indagine fin quando non avremo tutto il necessario, per il resto la ricostruzione è già stata effettuata»: ha dichiarato Orlando Omicini contattato telefonicamente. I consulenti avranno così altri 2 mesi per proseguire le indagini per poi passare il testimone ai periti delle due parti che avranno la possibilità di eseguire ulteriori accertamenti. La scorsa settimana la famiglia di Nicky Hayden aveva richiesto un risarcimento danni all’automobilista di Morciano.

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