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Sabrina Fenati: “Romano soffre lontano dalle moto”

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Parla Sabrina, madre di Romano Fenati ed amministratore della FennyFive Srl, che ci racconta la situazione attuale e ci parla del futuro del figlio nel mondiale

Il licenziamento di Romano Fenati ha scosso il paddock del mondiale Moto3, che ha affrontato il week end del GP di Brno senza avere tra i partecipanti un pilota assoluto protagonista della prima parte della stagione. Dopo aver ascoltato molte illazioni di vario genere, la FennyFive ha preso la parola rilasciando una importante dichiarazione in merito a quanto accaduto, e facendo luce su alcuni argomenti che erano rimasti in ombra negli ultimi giorni.

Abbiamo avuto la possibilità di fare una intervista a Sabrina Fenati, mamma e manager di Romano, per farci raccontare la sua versione sui fatti e soprattutto per parlare del futuro da pilota, una delle promesse del motociclismo italiano.

Per prima cosa vorremmo un chiarimento sul ruolo della FennyFive Srl nella gestione della carriera di Romano Fenati.

La FennyFive Srl detiene i diritti sportivi e di immagine del pilota Romano Fenati, mentre l’azienda che ha il management da pilota di Romano è la VR46 Riders Academy.

Quindi attualmente se la VR46 Riders Academy non vi dovesse dare comunicazione in merito, il futuro agonistico di Romano Fenati dipenderà esclusivamente da loro?

Si, se non mi comunicheranno una disdetta formale, è così. Diversa la situazione se mi dovessero dare disdetta, comunicandomi che non potranno più seguire la carriera di Romano per un eventuale conflitto di interessi, che potrei anche ravvedere io ovviamente, visto che le persone che fanno parte dello Sky Racing Team sono le stesse che fanno parte della VR46 Riders Academy. Effettivamente allo stato attuale c’è un grosso conflitto di interessi, ma io confido nella loro professionalità. Le possibilità in fondo sono due: o danno disdetta della gestione di Romano Fenati, oppure faranno al meglio il proprio lavoro.

Dopo il Gran Premio di Austria se ne sono sentite di tutti i colori riguardo l’accaduto, anche perchè il licenziamento di un pilota che è terzo nel mondiale, ovviamente fa molto rumore. Come mai avete tardato così tanto prima di emettere un vostro comunicato in merito, lasciando che queste speculazioni prendessero piede?

Non ero d’accordo con il comunicato che hanno emesso nella giornata di venerdì durante il week end. Non lo ero perchè secondo me è stato un comunicato troppo ermetico che lasciava intendere cose abbastanza pesanti, o che almeno avrebbe potuto farlo. Abbiamo parlato per l’intera settimana sul da farsi, in attesa anche di vedere cosa avrebbero fatto loro, che decisione avrebbero preso. Abbiamo dunque deciso di rimanere nell’ombra ed aspettare le loro azioni prima di emettere un comunicato e risolvere una situazione molto imbarazzante. Noi non potevamo parlare, non potevamo dire niente e ci siamo anche consultati con i nostri avvocati per capire cosa fare e come comportarci, e capire quando avremmo potuto fare una dichiarazione. Non volevamo passare sopra le dichiarazioni del team, ed io mi sono sentita in obbligo di parlare. Il licenziamento è arrivato giovedì mattina, e non sapendo con certezza come comportarci, sarebbe stato poco professionale da parte nostra rilasciare dichiarazioni che avrebbero potuto ledere la carriera di Romano, il lavoro che stavamo facendo e soprattutto il futuro del pilota.

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Quali sono le attuali opzioni per Romano per finire la stagione? State lavorando per finire la stagione in Moto3, per trovare una collocazione in Moto2 per il futuro?

Essendo ancora legato ad un contratto di management con la VR46 Riders Academy, quando ho ricevuto una comunicazione di interesse nei confronti di Romano da parte di un team, l’ho immediatamente girata a loro. A me non sono arrivate altre offerte e non so se siano arrivate a loro in questi giorni, sinceramente siamo in attesa di notizie. Ci sentiremo in questi giorni per capire in che modo andare avanti.

Come sta in questi giorni Romano, come sta reagendo a questa situazione?

Romano è stato letteralmente rapito dagli amici, da quelli veri, dagli amici di sempre. E’ stato in giro con loro, l’hanno portato a pesca, in campagna senza mai lasciarlo solo un solo momento. Come potete immaginare, Romano non sta bene. Non sta bene perchè la moto è la sua vita, quindi ritrovarsi di colpo senza la sua “fidanzata” è molto doloroso per lui. In questi giorni non ce l’ho vicino, e preferisco che non stia con me. Preferisco sapere che sta con i suoi amici, che sia in giro a rilassarsi piuttosto che stare qui a casa ad arrovellarsi su quanto accaduto.

La ringraziamo per il tempo che ci ha potuto dedicare dandoci questo chiarimento, ed auguriamo di sistemare al meglio la situazione nel più breve tempo possibile

Noi abbiamo deciso di fare questo chiarimento non nel tentativo di creare nuove tensioni, ed assolutamente non è nostra intenzione gettare ombre sul “piatto in cui si è mangiato”. Devo ovviamente ringraziarli per quello che hanno fatto per Romano, come ancora oggi devo ringraziare il Team Italia e la Federazione Italiana Motociclisti, che ci ha fatto da vetrina portando Romano al mondiale, e ci segue ancora oggi anche attraverso messaggi di solidarietà che sono arrivati a me, al mio telefono. Noi ci sentivamo di dover fare questa dichiarazione non tanto per preservare l’immagine del pilota, piuttosto per tutelare la sua vita privata. Ci sembrava giusto cancellare delle ombre nate da illazioni messe in giro sul web da persone che non conoscevano i fatti. E poi anche per ringraziare tutte le persone che hanno creduto in noi, ed a cui noi dobbiamo tanto. Tutti quelli che assieme a noi hanno lottato, hanno creduto nel talento di Romano, che hanno tifato per lui. Questi sono i motivi per cui abbiamo fatto quella dichiarazione e nessun altro.

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