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Road Races: istruzioni per l’uso

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Dal Tourist Trophy alla Northwest 200, tenendo sempre ben presente il concetto che è alla base delle Road Races. E’ proprio lei a comandare: la strada

Ebbene sì, oggi parliamo di corse su strada! Una disciplina che in questi ultimi anni e soprattutto grazie ad internet, sta raccogliendo in maniera esponenziale sempre più seguaci. I video degli onboard spopolano su Youtube, le foto dei salti e delle impennate sono virali su Facebook e sempre più piloti italiani decidono di spingersi oltremanica per intraprendere una delle avventure più entusiasmanti della loro vita.

Dall’altro lato, le conseguenze di questo boom ci hanno portato anche a dover ascoltare tante, ma tante, cavolate sull’argomento. Io personalmente ho assistito a discorsi in cui l’Isola di Man si trasformava nell’Isola di Les Mans, parbleu! Per non parlare di chi mi chiedeva dell’Ulster Leprix! E cosa sarebbe il Leprix? Un Grand Prix per alci e lepri? Senza contare tutte le volte che ho dovuto ripetere le differenze tra il Manx Grand Prix e il Tourist Trophy a quelli che facevano la fusione delle due competizioni, chiamandola Manx TT. Niente panico, capire gli usi e costumi anglosassoni non è semplice, soprattutto per un popolo cresciuto in una terra baciata dal sole e che mangia spaghetti davanti alla MotoGP.

Iniziamo dal termine “Road Races”: corse su STRADA. È la strada a fare la differenza. La strada è il primo vero avversario di ogni competitor, di tutti quei piloti che decidono di correre in moto su strade urbane, strade che in ogni altro giorno sono normalmente percorse da macchine, bus e trattori. Strade ai cui lati ci sono alberi, lampioni, pali del telegrafo, marciapiedi e muretti di pietra. Strade spietate quando colpite da corpi umani.

Il Tourist Trophy è certamente l’evento più famoso e più seguito. Fu tappa del motomondiale dal ‘49 al ’76, poi esclusa dal calendario per l’estrema pericolosità del tracciato e l’elevato numero di incidenti mortali. Si disputa a giugno su un lembo di terra sperduto nel mare d’Irlanda, l’Isola di Man. Davy Wood, manager di Joey Dunlop, diceva che nel mare di Irlanda esistono tre religioni: due sono fottutamente pericolose e una venera le corse su strada. Ed è proprio vero. Il terribile Circuito del Mountain, rimasto immutato dal 1911, si snoda su 60,7 km ed è caratterizzato da più di 200 curve. Questa sua complessità non sembra fermare i piloti dal desiderio di misurarsi su questa pista raggiungendo medie di quasi 200 km/h attraversando paesi, passando sopra le rotaie del treno, costeggiando strapiombi e affrontando salti e buche. Il tutto a gas sempre spalancato.

Lo stesso tracciato ospita inoltre, a fine agosto, i suoi due eventi gemelli: il Manx Grand Prix e il Classic TT. Il Manx GP, nato nel 1923, è il TT dei dilettanti. Non ci sono premi nè, ma rappresenta il trampolino perfetto per chi voglia poi debuttare al TT. Il Classic TT, nato nel 2013, è invece la versione vintage del TT. I Top Rider abbandonano i loro modernissimi bolidi superbike e si sfidano in sella ad incredibili moto storiche come la Norton Rotativa, le Paton e le Honda 500 da Gran Premio di ogni epoca.

Questi tre eventi che hanno come teatro il Circuito di Montagna sono gli unici ad avere la modalità di gara a cronometro, in cui i piloti alla partenza sono disposti in fila indiana e attendono concitati la loro pacca sulla spalla che rappresenta un semaforo verde molto più umano e romantico. Uno dopo l’altro sfrecciano lungo il rettilineo, col cuore in gola, verso il discesone di Bray Hill. Lo capisci dai loro sguardi, da come scalpitano, da come giocano nervosi con la manopola del gas, che quella che stanno per affrontare è la strada delle strade.

La prima cosa che è d’obbligo fare, è portarle rispetto ed affrontarla con umiltà. E non sto parlando dell’usanza folkloristica di Fairy Bridge e dello spiritello dispettoso. Parlo della vera e propria anima del TT. Non puoi permetterti di sottovalutare chi non ti concede alcun margine di errore. Le variabili sono veramente tante. Tolti gli errori umani e meccanici, molte insidie si nascondo nell’essenza stessa del tracciato. Ricordo il Manx GP del 2010, il pilota Mark Kay in sella alla MV 500 3 cilindri conduceva la gara della Senior Classic, era il favorito ed aveva mantenuto la leadership dal primo intertempo. Arrivato sulla nel tratto di montagna, all’ultimo giro, quando ormai gli mancavano solo gli ultimi chilometri avvenne il clamoroso ritiro. Mi ricordo l’incredulità nel paddock: la gloriosa MV si era fermata al Guthrie Memorial. Qualche ora dopo vidi scaricare la moto, tutta insanguinata e piena di piume. Mark Kay era stato colpito da uno stormo di uccelli e l’impatto aveva fatto spegnere il motore della sua MV. Una gara che era vinta sulla carta ma non per il Circuito di Montagna, non per la strada delle strade. Perché lei, se vuole, è in grado di toglierti tutto senza lasciarti la minima possiblità di reagire.

Proprio per la sua unicità, per la sua immutabilità e per la sua pericolosità il TT è considerato una delle ultime sfide pure del Motosport. Seconda per popolarità tra le Road Races, c’è la North West 200, che si tiene a maggio nell’estremo Nord Irlanda. La NW200 (così come l’Ulster Grand Prix, la Southern 100 e il resto delle road races che non si corrono sul Circuito di Montagna) è una gara sprint con partenza in griglia. Il gruppone compatto aspetta lo spegnimento del semaforo e la gara si svolge ad un ritmo esagerato. Il circuito in questo caso non è nulla di speciale, anzi, è esteso per 14,3 km ed è composto da lunghissimi rettilinei interrotti da curve lente e chicane. I piloti la chiamano “The Big Show” perché i premi in palio sono belli consistenti e perchè è di grande interesse per gli sponsor. Però, quando si parla di NW200, non si può fare a meno di pensare alla famiglia Dunlop.

Il record di vittorie, quota 15, appartiene a pari merito ad Alastair Seeley e a Robert Dunlop, fratello minore di Joey. Il 15 maggio del 2008, durante le prove di qualificazione della NW200, Robert rimase vittima di un bruttissimo incidente in prossimità di Mather’s Cross e venne sbalzato dalla sua Honda 250 alla velocità di 260 km/h. Quell’incidente gli costò la vita, ma non impedì a suo figlio Michael, anche lui partecipante all’evento, di salire in moto il giorno dopo e vincere la gara. Una storia che ha dell’incredibile se non portasse la firma della famiglia Dunlop. A questo punto ci si verrebbe da chiedere: perchè lo fanno? Perchè un uomo decide di correre una road race sapendo quello che rischia? Perchè un figlio decide di gareggiare anche dopo la morte del padre? Sono pazzi?

Non lo sapremo mai, non può esistere una legge universale che possa andare bene per tutti i piloti di questo mondo. Credo però che un pizzico di verità possa nascondersi tra le righe di una celebre frase del poeta di Brno, Milan Kundera: “Un uomo in carena sulla sua moto può concentrarsi solo sul presente … è fuori dal tempo, è in uno stato di estasi, non ha paura, perché la fonte della paura è nel futuro, e una persona liberata del futuro non ha nulla da temere”.

Finisce qui la mia mini-guida, anche se avrei potuto scrivere ancora andando avanti per ore, raccontando episodi e cercando di trasmettervi le sensazioni che si provano vivendo dal vivo queste allucinanti competizioni. Lo farò ancora, continuerò a scrivere pagine su pagine per trasmettere il mare di sensazioni che possono regalare queste gare. Attraverso storie, attraverso avventure e leggende che circondano un mondo così romantico ed incredibilmente bello.

Il calendario delle Road Races parte ad aprile e non mancherà di certo l’occasione per analizzarle e approfondirle insieme, gara per gara. Stay tuned, stay flat out!

Di seguito potete trovare tutte le date delle Nationals e Internationals Road Races per la stagione 2016:

01-02 Aprile MID ANTRIM (Irlanda del Nord)
16-17 Aprile SCARBOROUGH SPRING CUP (Inghilterra)
22-23 Aprile TANDRAGEE 100 (Irlanda del Nord)
29-30 Aprile COOKSTOWN 100 (Irlanda del Nord)
10-15 Maggio NORTH WEST 200 (Irlanda del Nord)
27-30 Maggio PRE-TT CLASSIC (Isola di Man)
28 Maggio – 10 Giugno TOURIST TROPHY (Isola di Man)
11 Giugno POST-TT (Isola di Man)
18-19 Giugno KELLS (Irlanda)
18-19 Giugno SCARBOROUGH COCK O’ THE NORTH (Inghilterra)
01-02 Luglio SKERRIES (Irlanda)
09-10 Luglio WALDERSTOWN (Irlanda)
11-14 Luglio SOUTHERN 100 (Isola di Man)
23-24 Luglio FAUGHEEN 50 (Irlanda)
29-30 Luglio ARMOY (Irlanda del Nord)
08-13 Agosto ULSTER GRAND PRIX (Irlanda del Nord)
20-21 Agosto CORK (Irlanda)
20 Agosto – 02 Settembre MANX GRAND PRIX (Isola di Man)
27-29 Agosto CLASSIC TT (Isola di Man)
10-11 Settembre KILLALANE (Irlanda)
24-25 Settembre SCARBOROUGH GOLD CUP (Inghilterra)
17-20 Novembre MACAU GRAND PRIX (Cina)

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