Supersport, si ritira il fenomeno Kenan Sofouglu: l'uomo dalle sette vite - Motori News 24
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Supersport, si ritira il fenomeno Kenan Sofouglu: l’uomo dalle sette vite

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Il GP di Imola è stata l’ultima gara della carriera di Kenan Sofouglu, campione assoluto nelle corse e nella sua vita privata

Chiunque si lamenti della propria vita, ritenendola sfortunata e senza gioie, dovrebbe leggere attentamente la storia di Kenan Sofouglu e riflettere intensamente. Ma prima facciamo un passo indietro. Kenan è un pilota turco che è entrato nella leggenda del mondo Superbike, visto che ha vinto 5 titoli (nel 2007, 2010, 2012, 2015 e 2016) in Supersport, l’equivalente della Moto2 del mondo SBK. Inoltre, ha provato a correre sia nella classe regina delle derivate di serie che in Moto2, ma non è riuscito a trovare lo stesso feeling che ha avuto nella Supersport. Sia i tifosi che gli addetti al lavoro hanno un bel ricordo di lui, grazie al suo stile folle di guida, classico pilota tutto cuore che non molla mai. É diventato, in particolare, l’idolo sportivo della gente del suo popolo, la Turchia, infatti è stato più volte proclamato come sportivo dell’anno turco ed è in lo sportivo più amato degli ultimi anni del paese a metà tra l’Europa e l’Asia (è sicuramente più idolatrato di Arda Turan e soci). I suoi tifosi hanno questo intenso legame con lui anche per via della sua vita privata, per tutti gli ostacoli che a testa alta ha superato, senza guardarsi mai indietro.

LA VITA FUORI DALLE CORSE – Due suoi fratelli motociclisti, sono morti a seguito di incidenti gravissimi. Il fratello maggiore Bahattin è spirato nel 2002 a seguito di una tragedia automobilistica mentre il secondo Sinan, è salito in cielo nel 2008 nel circuito Körfez Pist di Kocaeli, durante un test in vista del campionato nazionale di motociclismo (ovviamente turco). Nonostante ciò, il pilota nativo di Adapazarı, non ha mai smesso di coltivare il suo sogno di diventare un motociclista professionista. Specialmente noi italiani, non riuscivamo capire le ragioni per cui Valentino Rossi continuasse a correre dopo aver involontariamente investito fatalmente Marco Simoncelli, il suo storico amico/allievo che, purtroppo, ci ha lasciati troppo presto. Questa è l’ulteriore dimostrazione, che la testa di un rider è completamente diversa rispetto a quella di un’essere umano comune o normale. Loro vivono per le due ruote, solo il calo fisico li farà giocoforza fermare. Tornando a noi, come se non bastasse, ha avuto un figlio di nome Hamza frutto della relazione con la sua moglie olandese, il quale è tragicamente morto nel 2015 a soli quattro mesi di età, a causa di un’emorragia cerebrale. Il campione, in un modo o nell’altro, anche grazie alla religione (infatti è un praticante musulmano) è sempre riuscito a non darsi mai per vinto, superando tutte le prove che la vita gli ha posto davanti. Avrebbero abbattuto chiunque tutte queste negative evenienze, invece Kenan è riuscito a continuare a vivere la sua vita in loro onore. La sua forza d’animo è davvero impressionante.

IL RITIRO DALLE CORSE – Lo scorso anno, durante le qualifiche di Magny-Cours, il turco si è fratturato il bacino, rovinandosi il campionato, poi vinto da Mahias. Quest’ anno è malamente caduto a Phillip Island durante le prove libere, procurandosi nuovamente lesioni al bacino con tanto di gigantesche ferite. Ovviamente, è riuscito a concludere, nonostante tutto, la gara australiana. Tuttavia, il coraggio di Kenan ha peggiorato le cose: l’infortunio si è rivelato peggiore del previsto, aggravando la situazione già di per se non idilliaca. È infatti riemerso che la frattura del bacino procurata dopo lo spaventoso incidente di Magny Cours lo scorso anno non si era completamente ricomposta. Tempi di recupero più lunghi e fuori out per Buriram e per primi due round europei, fino all’annuncio ufficiale che non volevamo mai sentire. Da questo momento, siamo convinti che le gare di Supersport senza di lui avranno un sapore diverso. La vita, gli ha portato via in anticipo anche la sua ragione di vita, la sua vocazione, la sua passione più grande, il suo sfogo. Ma certamente, Sofouglu riuscirà a farsene una ragione, trovando come sempre un’alternativa, una nuova motivazione per non perdere il sorriso.

FUTURO – l’uomo che ha vissuto più vite in una sola, da oggi avrà intenzione di aprire un nuovo capitolo della sua vita: a 34 anni guarderà senza paura il suo futuro, avrà ancora tante cose da fare, vedrà che cosa gli porterà e donerà la vita, come esprime lui stesso. Tra le altre cose, si occuperà sicuramente della crescita dei giovani talenti suoi connazionali, uno su tutti il pilota SBK Toprak Razgatlioglu, con un occhio di riguardo per i giovanissimi gemelliOncu, che corrono nella Red Bull Rookies Cup.

Onore a Kenan Sofouglu, un campione delle due ruote e un grande uomo fuori dalle piste. Tutti i lettori, dovrebbero commemorare la sua storia quasi epica, perché ha una morale intensa e piena di significati: non bisogna mai mollare e abbattersi anche nei momenti più bui, non si può tornare indietro ed è troppo facile vivere di rimpianti o di languori nello stomaco, conviene solamente guardare avanti con serenità, ringraziando tutto e tutti, godendoci ogni istante perché qualsiasi cosa, che ci piaccia o no, ha una scadenza indecifrabile. Inoltre, niente e nessuno ti impedirà di sognare e di raggiungere i propri obbiettivi, basta volerlo rimboccandosi le maniche.

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