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Time back to 2011: Melandri e Yamaha hanno un accordo?

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La notizia della separazione tra Marco Melandri e l’Aprilia in MotoGP è ancora freschissima, ma le sorti agonistiche di Macio sono già al centro di tantissime voci di mercato. Evidentemente anche una stagione tormentata come quella attuale non ha scalfito minimamente la considerazione di cui gode

Marco Melandri ha dichiarato tantissime volte che la scelta di passare in MotoGP non era stata sua e ha cercato in tutti i modi di tornare in SBK dopo aver provato per la prima volta la RS-GP. Quindi analizziamo l’attuale panorama di Team e moto del campionato delle derivate dalla serie, cercando di individuare i possibili approdi di Marco per la stagione 2016.Un’ipotesi di ritorno in Aprilia nella SBK è assolutamente fantascientifica. Dopo questa straziante stagione vissuta costantemente in ultima posizione, difficile che a qualcuno dei protagonisti venga voglia di associare il proprio nome a quello dell’altro per i prossimi dieci anni.

La Kawasaki confermerà Rea e sta comunque trattando anche con Sykes, nonostante il buon Tom non abbia gradito l’arrivo in squadra di un altro Top Rider dopo tanti sforzi spesi per portare la Ninja all’attuale livello di competitività. Probabile che la coppia venga confermata ma se Sykes dovesse lasciare il Team Motocard è probabile che si cerchi una spalla giovane per Rea, che possa crescere e supportarlo come fido compagno di squadra nel 2016. Marco non ha questo profilo e costituirebbe un problema più che un’opportunità per il team.

La BMW corre in SBK senza un impegno Factory completo e Melandri non accetterebbe di correre senza avere la certezza di poter contare su una moto al top in questa categoria. Proprio questa consapevolezza, allontana anche l’ipotesi Honda e Ten Kate. La CBR è ormai alla soglia dell’obsolescenza in SBK e le speranze di Roland Ten Kate posano tutte sulle spalle del giovane Van Der Mark per il futuro.

Discorso molto simile vale anche per Suzuki ed MV Agusta, che non rientrano assolutamente nel novero delle moto Top di categoria e in questo momento non avrebbero molto da offrire alla fame di vittoria e di rivincita che anima Macio.

L’altra casa che non soffre assolutamente di scarsa competitività è la Ducati, che quest’anno sta lottando alla pari con Kawasaki e Aprilia. Se non ci fosse Rea in forma stellare, probabilmente questo 2015 avrebbe potuto vedere una Rossa in corsa per il titolo dopo anni di difficoltà. Melandri se n’è andato da Borgo Panigale nel 2008 sbattendo la porta, addossando le colpe di un mancato feeling con la moto alla Ducati, rea di non aver seguito le sue indicazioni nello sviluppo. D’altra parte, con la stessa moto Stoner era fresco di titolo mondiale e sempre al top anche l’anno successivo. Ma la memoria nel mondo delle corse è breve e il main sponsor del Team SBK, la Aruba, spinge per un nome forte in ottica 2016. Fino a qualche mese fa, tutti in Ducati davano per certa la conferma della coppia Giugliano-Davies. Adesso parlano di conferma probabile ma non certa. Oggi in Ducati chi decide si chiama Gigi Dall’Igna e fu proprio lui a portare Melandri in Aprilia. In attesa di sviluppi sulla vicenda, c’è alla finestra un certo Genesio Bevilacqua, titolare di quel Team Althea che ha portato l’ultimo titolo iridato SBK alla Ducati con Checa. E’ probabile che si sia reso disponibile a gestire una moto per far disputare a Marco l’ultima parte di stagione e prepararsi ad un 2016 da pretendente al titolo.

Tuttavia questa possibilità sembra debole se messa al confronto con la strada che porta dritto ad Iwata. L’ipotesi più chiacchierata e plausibile per Melandri è quella che lo vede nuovamente in sella ad una R1 per un ritorno alle origini della sua esperienza in SBK, quando ereditò la moto di Crutchlow e Toseland. La Casa di Iwata sta preparando il rientro in SBK ed Andrea Dosoli sta costruendo un ponte con l’Europa basato su un team già esistente per schierare le R1 edizione SBK 2016. Secondo quanto dichiarato proprio da Dosoli, la Yamaha non vuole schierare un team interno come fatto in passato, bensì appoggiarsi ad una o più strutture satellite a cui garantire un supporto di sviluppo completo. All’interno dell’attuale Paddock Superbike ci sono molti team che potrebbero sposare la causa Yamaha ma è plausibile che ci sia qualche new entry.

Le compagini che attualmente stanno sviluppando la R1 2015 nei vari campionati Superstock e Superbike nazionali sono tutte qualificatissime. Nella British Superbike il Team Milwaukee vanta una partnership con Yamaha molto stretta e il livello di professionalità del Campionato è certamente da considerarsi all’altezza delle esigenze del Mondiale. Oltre alla Milwaukee, azienda leader nel settore degli utensili, il Team gode anche dell’appoggio della Monster, attuale partner anche in MotoGP della Yamaha.

Un’altra strada porterebbe alla GMT94 , ossia il Team di riferimento per le moto di Iwata nel campionato Endurance. In passato questo team ha già partecipato al WSBK con David Checa sia in qualità di wild card in alcuni eventi sia ad intere stagioni, dimostrando di essere all’altezza delle aspettative.

Il fatto che Macio abbia pubblicato sul proprio profilo Instagram una foto di una biella Yamaha con tanto di descrizione World Superbike Team e la sibillina sigla TBT 2011 sembra un indizio decisamente forte di quale sia la direzione che ha deciso di prendere il pilota per il proprio futuro. Forse TBT 2011 potrebbe stare per Time Back To 2011? Questa interpretazione della sigla significherebbe decisamente che Melandri abbia voluto comunicare qualcosa in più di quanto potrebbe una semplice foto postata su un profilo social.

Quando giunse la voce del ritiro Yamaha proprio alla fine del 2011, Melandri prima di approdare in BMW fu avvicinato anche da Aprilia e l’ipotesi più forte era di vederlo in sostituzione di Haga sulla RSV4 del Team Pata Racing, nato dall’unione del DFX e del Borciani Racing. Era proprio lo sponsor a spingere forte per questo matrimonio italiano, che poi non si realizzò perché Melandri non volle accettare di correre per Aprilia in un Team satellite, convinto di non poter ricevere lo stesso trattamento dell’allora titolare Max Biaggi.

Anche questa volta, si parla di un forte interessamento di Remo Gobbi, titolare della Pata Industrie Alimentari, a prendere parte all’operazione in qualità di main sponsor del neonato Team Yamaha in SBK. I risultati ottenuti in questi anni di collaborazione con Ten Kate non sono all’altezza degli investimenti pubblicitari e pare naturale che le strade di Honda e Pata si separino nella WSBK.

C’è anche un altro nome eccellente coinvolto sia nel mondo Pata che in quello Yamaha ed è quello di Valentino Rossi. L’Industria italiana è uno degli sponsor personali di Valentino dall’anno scorso ed il progetto Sky Team che attualmente è schierato in Moto 3 potrebbe supportare questo nuovo sbarco Yamaha nella SBK sotto l’egida Pata. Rossi ha dichiarato che smessi i panni di pilota, vuole restare nel mondo racing ed è naturale legare il nome Yamaha a quello di Valentino, destinato a diventare un uomo immagine dell’azienda di Iwata al pari di quanto sono Troy Bayliss per la Ducati e Schwantz per la Suzuki.

Per ora siamo esclusivamente nel campo delle ipotesi e nulla sembra ancora deciso. Ma quel TBT 2011 sembra una chiarissima indicazione di quale colore possa essere la moto del Macio nel 2016.

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