Danilo Petrucci chiude primo i test a Sepang - Motori News 24
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MotoGP

Danilo Petrucci chiude primo i test a Sepang

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Il ternano della Pramac Racing piazza la zampata e non molla la pole virtuale nella seconda giornata di test davanti a Lorenzo e Barbera. Rossi sesto e Stoner nono davanti a Dovizioso

Nella seconda giornata di test a Sepang le emozioni non sono mancate e la più bella di tutte ha le fattezze di un pilota ternano che non si può più definire una sorpresa: Danilo Petrucci oggi non si è limitato a piazzare la sua Ducati GP15 davanti alle altre sorelle di Borgo Panigale come già fatto ieri. Oggi Petrux ha lasciato un segno molto più profondo, andandosi a prendere di forza la leadership di classifica con un tempo mostruoso a Sepang, girando in 2:00.095, ad un pelo dall’abbattere il muro dei due minuti.

Quando Petrucci l’anno scorso batteva in qualifica una o anche entrambe le Ducati ufficiali si parlava di grande sorpresa. Poi ha iniziato ad andare a podio ed è diventato tutto meno sorprendente mano a mano che la stagione andava avanti risultato dopo risultato. A questo punto Petrucci è una bellissima conferma che l’Italia ha trovato un altro importante protagonista su cui puntare per il presente ed il futuro del tricolore in MotoGP.

Alle sue spalle si è piazzato il mattatore di ieri, Jorge Lorenzo. Lo spagnolo si è dimostrato il più costante e veloce con gomme usate, ed il suo splendido feeling con moto, gomme ed elettronica in versione 2016 sembrano davvero il riferimento per tutti. Dietro Lorenzo c’è un’altra Ducati e non si tratta di una delle ufficiali, bensì della moto di Hector Barbera. Lo spagnolo è sempre stato un ottimo manico, capace di essere molto spesso velocissimo sul giro secco, specialmente con il giusto “traino” davanti. La sua prestazione è stata ottenuta con gomme morbide ma il suo ritardo di soli tre decimi dalla vetta merita in ogni caso un applauso. La fila di spagnoli si allunga, perché alle spalle di Barbera c’è un tipetto piuttosto combattivo con il 93 sul cupolino. Marc Marquez non è ancora riuscito a trovare la quadra con il nuovo motore Honda e l’anteriore della Michelin che continua a digerire con estrema difficoltà. E’ innegabile che il progresso rispetto al mezzo disastro di ieri ci sia, ma lo spagnolo appare nervoso e l’immagine del pilota imbattibile del 2014 sembra offuscarsi tra le difficoltà di queste prime giornate di test.

A seguire Marquez c’è un coriaceo Cal Crutchlow, che resta al di sotto del secondo di distacco dalla vetta ed un Valentino Rossi immediatamente alle spalle del britannico. Rossi ha fatto ben 54 giri, ma il distacco dal compagno di team resta attorno al secondo pieno. La strada è ancora lunga, ma è probabile che Valentino non si aspettasse tanti problemi al debutto ufficiale con la configurazione 2016. Dopo il pilota di Tavullia c’è una fila rossa formata da ben tre moto provenienti da Borgo Panigale, ognuna condotta da piloti con aspettative profondamente diverse tra loro. Il primo è Scott Redding, settimo e competitivo in sella alla GP15 di Pramac. L’inglese ha incassato un duro colpo dal compagno di team, con un distacco appena inferiore al secondo, ma è in ottima compagnia visto che è seguito a ruota da Iannone, ottavo con la GP16 e da un certo Casey Stoner.

Se è vero che dall’italiano ci si aspettava forse di più, è confermato che la pensione è arrivata decisamente troppo presto per l’australiano della Ducati, il tester più veloce della storia. Il distacco di Casey Stoner è sul filo del secondo nei confronti di Petrucci, ma con un tempo ad appena 4 centesimi di secondo da quello dell’ufficiale Iannone, è facile prevedere un abbondante consumo di Malox nel motorhome dei due Andrea di casa Ducati. Soprattutto in quello di Desmodovi. Andrea Dovizioso ha infatti incassato più di un secondo e mezzo da Petrucci e ben 6 decimi da Stoner, che aveva preso contatto con moto e le gomme in una sola giornata la settimana scorsa, e che non saliva su una MotoGP da più di 5 mesi. Un risultato del genere potrebbe mandare in crisi chiunque. Solo che l’italiano ha la pelle dura e probabilmente ha molte più chance di sopravvivere a questa onta rispetto a tanti illustri colleghi.

Da segnalare che nonostante un motore nuovo ed altri sviluppi importanti per la moto, come il seamless ed altri affinamenti vari, le Suzuki continuano a non essere velocissime. Maverick Vinales non arpiona neanche la top ten, fermandosi in undicesima posizione alle spalle di Bradley Smith. Indubbiamente per la Casa di Hamamatsu c’è ancora tantissimo lavoro da fare.

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