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Tutti ne parlano: Valentino Rossi, genio o sregolatezza?

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L’infortunio di Valentino Rossi durante un allenamento in enduro ha scosso il mondo del motomondiale che adesso si divide tra chi lo attacca e chi lo difende

Valentino Rossi dopo la frattura di tibia e perone vede sfumare il suo sogno del decimo titolo mondiale. Matematicamente potrebbe ancora farcela ma il suo stop include almeno due Gran Premi, il che vuol dire 50 ipotetici punti, durante i quali i suoi diretti contendenti non staranno di sicuro fermi ad aspettarlo. In un mondo ideale forse accadrebbe, i piloti scenderebbero in pista solo quando tutti sono al loro massimo, un po’ come i bambini che si aspettano per correre insieme dietro ad un pallone nel cortile sotto casa. Questo però è il mondo reale e qui non c’è tempo per aspettare nessuno, l’ingranaggio della MotoGP non ammette passi falsi, non attende chi rimane indietro e quello che si fa fuori dalle piste conta. Dopo l’infortunio di Rossi, alle porte della gara di Misano, le reazioni sono state le più disparate: c’è chi ha pianto, chi ha scritto sui social un messaggio di vicinanza, chi ha taciuto e purtroppo anche qualcuno che ha esultato.

Sia tra i tifosi, sia tra gli addetti si lavori, in molti si sono interrogati sull’allenamento nel quale si stava cimentando Rossi, che da sempre ama correre con varie moto anche quando i riflettori della moto si spengono; in realtà quasi tutti i piloti praticano anche tali sport per migliorare le proprie prestazioni, anzi oggi la sola palestra non sembra una scelta vincente per nessuno dei top riders. «Le due ruote sono la sua Disneyland: ha creato questa pista, a Tavullia, ed è sempre lì. Ogni giorno comincia alle 12 e finisce alle 18: è questo il suo divertimento. La sua donna è la moto. Nessun pilota gira quanto lui, questa è la sua forza, poi spunta la sfiga e rovina tutto. Lui non ha bisogno di rallentare, ha gli stessi anni di quando ha cominciato, la carta d’identità di Valentino è taroccata secondo me. Prudenza? Il divertimento non lo è» ha dichiarato il manager Carlo Pernat, difendendo la scelta di Rossi. Della stessa opinione anche il giornalista Guido Meda: «Valentino si è procurato la frattura scomposta di tibia e perone della gamba destra, come nel 2010. Stava facendo un normale giro in enduro. Non qui per favore le sentenze su cosa deve fare o non fare un pilota tra una gara e l’altra. Cioè esprimetevi pure ma non rispondo. Io penso che stare chiusi in un frigorifero non sia un’opzione per piloti che sono soprattutto grandi appassionati come lui. Mannaggia. In bocca al lupo campione!» ha scritto sul suo profilo Facebook.

Opinione contraria invece quella di Giacomo Agostini, il 15 volte campione del Mondo delle due ruote che vede la scelta di Rossi di allenarsi con l’enduro come un azzardo troppo grande dato che mancano poche gare alla fine del Mondiale 2017: «Adrenalina, si… Ma Valentino non è più un ragazzino e certe cose dovrebbe saperle molto bene. Io non so esattamente come si sia infortunato alla gamba, però bisogna essere più prudenti in questa fase della stagione. Sono cose che possono accadere anche se va detto che è sempre impegnativo gareggiare con i ragazzini, certo anch’io ai miei tempi mi dilettavo in qualche esibizione di motocross, ma ovviamente senza strafare. La sua una “Balotellata?” Posso solo dire che a me dicevano di non rischiare ma ha un’età, è maturo sa cosa deve fare, non ha bisogno di alcun consiglio da parte mia» ha dichiarato Agostini alla Gazzetta dello Sport.

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