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MotoGP

Un Mondiale lungo sette gare

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Tempi regolamentari finiti per l’edizione 2015 del Mondiale MotoGP. Primo rigore a Silverstone per Rossi e Lorenzo. Marquez è il detentore ufficiale del fischietto dell’arbitro

Non abbiamo perso la memoria e siamo perfettamente consapevoli che il Mondiale MotoGP si svolge nell’arco di 18 Gran Premi. Solo che l’edizione 2015 del Campionato vede dopo undici gare due piloti, compagni di Team in sella alla stessa Yamaha M1, contendersi la vittoria ripartendo da un clamoroso 211 a 211 nei regolamentari.

Parliamo ovviamente di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, e l’unico ancora in grado di non permettere sogni tranquilli ai due rivali ed a Lin Jarvis, gran capo di Yamaha Racing, è il folletto Marc Marquez. Lo spagnolo è ancora lontano ben 52 punti, che equivalgono a poco più di due gran premi vinti con gli avversari fermi senza conquistare punti. Eppure il pilota della Honda non è tagliato fuori dalla lotta per il titolo e soprattutto potrebbe rappresentare l’ago della bilancia di questo confronto serratissimo.

Abbiamo parlato di un risultato pari ai regolamentari, quindi i contendenti stanno evidentemente per affrontare i calci di rigore. Analizzando i circuiti che mancano alla fine del Mondiale, ognuno dei due piloti potrà contare su piste più o meno favorevoli se guardiamo alla loro storia agonistica. Ma la vittoria netta di Lorenzo a Brno, una pista teoricamente amica a Valentino Rossi, conferma come in realtà sia quasi impossibile delineare circuiti favorevoli all’uno piuttosto che all’altro pilota.

Il primo rigore è senza dubbio per Jorge Lorenzo, che Domenica avrà la prima ghiottissima occasione di calciare dal dischetto di Silverstone, e distanziare il team mate. Sul circuito inglese Jorge ha già vinto tre volte in MotoGP e nel 2014 è arrivato secondo al traguardo a sette decimi da un Marquez in stato di grazia. La pista è sempre risultata piuttosto indigesta a Rossi, e l’anno scorso Valentino ha incassato al traguardo otto secondi di distacco dai battistrada. Variabile impazzita il meteo, che potrebbe arrivare a scompigliare le carte in tavola, un po’ come un tifoso che dagli spalti riesce ad accecare l’attaccante con un riflesso esattamente nell’istante in cui sta calciando il rigore.

Il secondo tiro dal dischetto, vede Valentino Rossi con la responsabilità enorme di segnare nella sua Misano. Questo goal è probabilmente il più atteso della stagione, come ogni anno. Valentino viene a girare in circuito spesso anche con la propria R1 stradale ed i ragazzi della VR46. Ma si sa che i bomber predestinati segnano sempre durante gli allenamenti, solo che nel match la pressione può tirare brutti scherzi. Il pesarese farà di tutto per non deludere le aspettative del popolo Giallo, ed un grosso aiuto potrebbe venire da Marquez sul circuito di casa di Valentino. Lo spagnolo in Riviera va forte, e potrebbe mettersi sul podio tra i due rivali della Yamaha, permettendo al Bomber Rossi di guadagnare parecchi punti su Jorge.

Dopo Misano, tocca di nuovo a Lorenzo arrivare al confronto dagli undici metri. Ad Aragon ha conquistato quattro podi complessivi negli ultimi quattro anni e l’anno scorso il gradino del podio su cui è salito era il primo, ritornando alla vittoria dopo un lungo digiuno. Bilancio decisamente diverso per Valentino, che partito solo sesto, è anche caduto dopo tre giri. Decisamente Valentino non ha un bel rapporto con Aragon. Qualche sorpresa qui potrebbe arrivare dalle Ducati ed in particolare da Iannone, che l’anno scorso sorprese con un fantastico terzo posto in griglia, mortificato da una caduta nel primo giro. Ma Andrea è cresciuto ed ha raggiunto maggiore consapevolezza. Aragon dovrebbe esaltare le caratteristiche di questa Ducati GP15 fortissima in staccata e dotata di un motore che sembra la turbina di un DesmoJet più che un 4 a V.

Rispettando la legge dell’alternanza, arriva puntuale il turno di Valentino nel round successivo, in quel di Motegi. Sulla pista di casa della Honda, Rossi si è sempre espresso ai massimi livelli ed un piacevole ricordo per i tifosi italiani dovrebbe venire dall’edizione 2010 del Gran Premio del Giappone. In quella circostanza si è consumato un fantastico duello all’arma bianca tra Jorge ed il nostro Valentino, che da poco era rientrato in pista dopo l’infortunio alla gamba. In quella circostanza i due compagni di squadra furono protagonisti di un confronto a viso aperto meraviglioso, che vide prevalere il talento del pesarese nonostante una condizione fisica non propriamente al top. Eppure tutte le edizioni successive a quel GP vedono Lorenzo conquistare risultati migliori di Valentino, con la ciliegina sulla torta della vittoria nelle edizioni 2013 e 2014. Ma l’anno scorso il distacco di Rossi sul traguardo è stato di soli due secondi, ed anche su questa pista bisogna tenere in forte considerazione la possibilità che Marquez e le due Ducati possano irrompere con un’invasione di campo.

Il teatro del quinto calcio dal dischetto è forse il più spettacolare di tutto il Mondiale. Phillip Island è un circuito bellissimo, in cui Stoner “faceva cose che voi umani non potreste neanche immaginare”. Ed anche Valentino non scherza in quanto a fantascienza qui sull’Isola di Filippo. Su questo meraviglioso circuito Rossi ha conquistato il Mondiale della 500 del 2001 e soprattutto la vittoria nel 2004, che decretò la sua completa vittoria personale nei confronti della Honda, nell’anno del suo passaggio alla Yamaha. Ma l’edizione in cui Valentino ha mostrato davvero il suo amore ed il suo immenso potenziale su questo circuito risale all’edizione del 2003. Rossi è in testa, in sella alla poderosa cinque cilindri Honda ed ha un vantaggio di tre secondi su Loris Capirossi, in sella alla prima versione della Desmosedici. Valentino vede spuntare dal box una segnalazione strana, in cui gli comunicano che non è più primo ed ha anche da recuperare parecchio svantaggio dalla testa del GP. La spiegazione risale a qualche giro precedente, quando Troy Bayliss cade e Valentino non vede le bandiere gialle mentre passa Melandri. Penalizzazione di 10 secondi ed una gara da ricostruire. No problem. Valentino recupera i dieci secondi ed al traguardo arriva con 15 secondi di vantaggio su Capirex. Se non è amore per una pista questo.

Nonostante l’agitazione di Lorenzo, anche il sesto tiro spetta a Valentino. Sul circuito di Sepang è nato l’amore con la Yamaha M1 e soprattutto Valentino ha conquistato una vittoria incredibile nel 2010, proprio dopo il GP di Motegi di cui abbiamo già parlato. Tornato quasi al 100%, il pesarese conquista una splendida affermazione contro il rivale spagnolo ed è protagonista di un duello magnifico con Dovizioso, che ama questa pista e potrebbe regalare una sorpresa in sella alla Ducati GP15. L’unico ricordo veramente negativo per Valentino riguardo questa pista è legato alla scomparsa dell’amico Marco Simoncelli avvenuta nel 2011. Arrivando sul circuito malese è inevitabile che qualche pensiero voli verso il Sic, ma siamo tutti certi che il ricordo di Marco suscita in tutti la voglia immensa di sorridere e fare casino. Per noi italiani sarà solo una spinta in più sui lunghi rettilinei di Sepang.

L’ultimo tiro dal dischetto di questi fantastici rigori tocca tutto al maiorchino protagonista della sfida. Valencia è un circuito che ha regalato tante soddisfazioni allo spagnolo Jorge Lorenzo e più di una cocente delusione al rivale italiano. Due sono i ricordi forse peggiori legati alla carriera di Valentino ed al suo rapporto con il circuito spagnolo. L’edizione del 2006, con la scivolata che ha regalato ad Hayden la vittoria alla lotteria ed il primo premio. Uno tra i titoli MotoGP meno pronosticabili della storia! E’ legato al circuito di Valencia anche il ricordo del primo approccio tra Rossi e la Desmosedici. Ricordiamo ancora tutti benissimo come Valentino sceso dalla moto parlò alla stampa dell’incredibile motore della Ducati, del lavoro da fare ma della felicità per questa nuova sfida. In realtà il suo primo pensiero appena sceso dalla sella di quella strana moto Valentino l’ha confessato solo l’anno scorso, ed era qualcosa del tipo:”Ma chi me l’ha fatto fare!”

Domenica in Inghilterra c’è l’appuntamento con il primo di questi sette calci di rigore, e siamo tutti curiosi di vedere in quale circostanza uno dei due contendenti azzarderà uno spericolato cucchiaio, regalando un istante di irripetibile emozione a tutti i tifosi presenti allo stadio.

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