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MotoGP, Johann Zarco è il vero campione d’inverno 2018

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La lunga stagione di test invernali in MotoGP rivela quale sia lo stato di forma dei singoli piloti e Team alla vigilia del mondiale. Ecco l’analisi di tutti i numeri: gli unici che non mentono mai

Conclusa la terza tornata di test 2018 a Losail, il carrozzone della MotoGP è pronto allo spegnimento dei semafori che darà ufficialmente inizio alla stagione di gare (qui le info: Qatar 2018: programma, orari e diretta TV). Ogni test ha detto qualcosa, ha dato indicazioni a piloti a team. Il punto però è che nessuno può conoscere con esattezza il tipo di lavoro svolto dai rivali, quindi qualsiasi tempo sul giro, qualsiasi simulazione effettuata, non restituirà mai quali siano i reali valori in campo. Con un’attenta analisi, valutando tutti i numeri emersi dai test e cercando di tradurli in classifiche che, per quanto poco attendibili, fanno comprendere quanto sia stato diverso il tipo di lavoro svolto dai singoli box.

Cal Crutchlow con regolarità tra i primi

La prima analisi riguarda la posizione media di ogni singolo test, almeno per quanto riguarda la classifica dei giri più veloci. In questa particolare classifica emerge il britannico Cal Crutchlow sempre tra i primi quattro in ogni singolo test. Il pilota della LCR ci Lucio Cecchinello è senza dubbio uno dei più veloci in pista e dispone di una moto quasi identica a quelle di Marquez e Pedrosa, quindi il potenziale tecnico per essere fortissimi c’è tutto. Il fatto che sia stato regolarmente tra i primi, può senza dubbio significare che in ogni singolo test Crutchlow e la sua squadra abbiano cercato il giro veloce, la prestazione ad effetto.

Spesso si opera in questo modo nella pre-season anche per ragioni di visibilità, come era maestro nel fare il buon Eddie Jordan in F1. Spesso le sue vetture nei test erano in pista in configurazione tutt’altro che regolamentare per segnare tempi a effetto e strappare il contratto di sponsorizzazione all’ultimo minuto per chiudere il budget. Questo tipo di comportamento però appartiene al passato e non sembra essere questo il caso. Semplicemente è possibile per il pilota abbia sempre voluto spingere al massimo, in condizioni da qualifica, per testare il limite della moto.

Diversa la situazione di Dovizioso, veloce in tutte e tre le sessioni, ma quasi mai alla ricerca estrema del time attack, una pratica in ogni caso rischiosa. Spesso i piloti cercano la prestazione estrema quando devono lanciare segnali alla squadra e soprattutto ai rivali.

CLASSIFICA POSIZIONE MEDIA TEST MOTOGP 2018
P Pilota Pos media MAL TAI QAT
1 Cal CRUTCHLOW 3.67 3 4 4
2 Johann ZARCO 4,33 10 2 1
3 Andrea DOVIZIOSO 4,67 4 7 3
4 Dani PEDROSA 5 2 1 12
5 Marc MÁRQUEZ 6 8 3 7
6 Álex RINS 6,33 6 5 8
7 Maverick VIÑALES 6.67 7 8 5
8 Jack MILLER 7.33 5 6 11
9 Valentino ROSSI 7.67 9 12 2
10 Jorge LORENZO 9 1 16 10
11 Danilo PETRUCCI 9.67 11 9 9
12 Andrea IANNONE 11.3 13 15 6
13 Tito RABAT 14 12 11 19
14 Aleix ESPARGARÓ 14.3 14 14 15
15 Franco MORBIDELLI 15.3 20 13 13
16 Takaaki NAKAGAMI 15.3 15 10 21
17 Bradley SMITH 17 19 18 14
18 Álvaro BAUTISTA 17 16 17 18
19 Pol ESPARGARÓ 18.5 17 20
20 Hafizh SYAHRIN 19 22 16
21 Karel ABRAHAM 20.3 21 23 17
22 Mika KALLIO 20.7 18 19 25
23 Scott REDDING 21.7 23 20 22
24 Xavier SIMEON 23 22 24 23
25 Thomas LUTHI 23.3 25 21 24

Zarco campione nella classifica punti dei test

Se invece della posizione in classifica si passa ad ipotizzare un punteggio da assegnare per ogni test, la situazione cambia abbastanza. Il francese Zarco guida infatti la classifica, dall’alto dei suoi 51 punti contro i 75 disponibili, assegnati esattamente secondo la stessa logica di assegnazione utilizzata in gara in MotoGP. Quindi parliamo di 25 punti per una prima posizione in classifica, 20 per una seconda e così via.

Alle spalle, seppur di poco, si piazza Dani Pedrosa, autore di ottime prestazioni sia in Malesia che in Tailandia, salvo poi perdersi leggermente in Qatar nell’ultimo test della stagione, con percorso inverso rispetto a Zarco che invece è apparso opaco nel primo test salvo poi risalire la china nei due test successivi. Scende dal podio virtuale Dovizioso, passato dal britannico Crutchlow che grazie alla sua continuità nelle zone nobili della classifica si piazza terzo.

Fa impressione notare che nel 2017, in un’analisi simile, a dominare sarebbe stato Maverick Vinales. Primo al termine di tutti e tre i test stagionali. Lo spagnolo ha portato avanti il suo dominio anche nelle prime due gare, salvo poi perdersi durante la stagione. Nel 2018 Vinales entra di poco nella top ten, con tre piazzamenti ai margini della classifica de primi dieci tempi  in ogni test.

CLASSIFICA PUNTI TEST MOTOGP 2018
P Pilota punti MAL TAI QAT
1 Johann ZARCO 51 6 20 25
2 Dani PEDROSA 49 20 25 4
3 Cal CRUTCHLOW 42 16 13 13
4 Andrea DOVIZIOSO 38 13 9 16
5 Marc MÁRQUEZ 33 8 16 9
6 Valentino ROSSI 31 7 4 20
7 Jorge LORENZO 31 25 6
8 Álex RINS 29 10 11 8
9 Maverick VIÑALES 28 9 8 11
10 Jack MILLER 26 11 10 5
11 Danilo PETRUCCI 19 5 7 7
12 Andrea IANNONE 14 3 1 10
13 Tito RABAT 9 4 5
14 Takaaki NAKAGAMI 7 1 6
15 Franco MORBIDELLI 6 3 3
16 Aleix ESPARGARÓ 5 2 2 1
17 Bradley SMITH 2 2

Zarco primo anche nella somma dei tempi

Andando avanti nell’esame, lo step riguarda la somma dei migliori tempi di ogni test che disegna ancora meglio la situazione. In questa particolare classifica è ancora una volta il francese Zarco a primeggiare, con un margine di poco inferiore ai due decimi di secondo rispetto al primo degli inseguitori, ancora una volta Dani Pedrosa.

Anche le altre posizioni nella top five restano invariate, ma è impressionante notare che un funambolo come Marquez abbia accumulato un ritardo di quasi sei decimi di secondo nella somma dei suoi migliori tempi rispetto a Zarco, battistrada tra i velocisti. Per quanto si cerchi di nascondere le proprie carte, appare palese che i primi quattro piloti siano sempre gli stessi, ovvero:Zarco-Crutchlow-Dovizioso-Pedrosa.

SOMMA TEMPI SUL GIRO E DISTACCHI TOTALI TEST MOTOGP 2018
P Pilota Malaysia Thailandia Qatar TOTALE Dif
1 Johann ZARCO 1: 59,511 1: 29,867 1: 54.029 5: 23,407
2 Dani PEDROSA 1: 59,009 1: 29.781 1: 54,774 5: 23.564 0157
3 Cal CRUTCHLOW 1: 59.052 1: 30.064 1: 54,457 5: 23,573 0,166
4 Andrea DOVIZIOSO 1: 59,169 1: 30,192 1: 54,331 5: 23.692 0285
5 Marc MÁRQUEZ 1: 59,382 1: 29.969 1: 54,591 5: 23.942 0,535
6 Maverick VIÑALES 1: 59,355 1: 30.274 1: 54,471 5: 24,100 0,693
7 Álex RINS 1: 59,348 1: 30,178 1: 54.650 5: 24,176 0,769
8 Valentino ROSSI 1: 59,390 1: 30,511 1: 54,276 5: 24,177 0.770
9 Jorge LORENZO 1: 58,830 1: 30.729 1: 54.692 5: 24,251 0,844
10 Jack MILLER 1: 59,346 1: 30,185 1: 54,749 5: 24.280 0,873
11 Danilo PETRUCCI 1: 59,528 1: 30,367 1: 54.659 5: 24,554 1.147
12 Andrea IANNONE 1: 59,615 1: 30.718 1: 54,586 5: 24.919 1.512
13 Tito RABAT 1: 59,547 1: 30,476 1: 55,465 5: 25,488 2.081
14 Aleix ESPARGARÓ 1: 59,925 1: 30,701 1: 55,232 5: 25,858 2.451
15 Takaaki NAKAGAMI 2: 00,071 1: 30,456 1: 55,539 5: 26.066 2.659
16 Franco MORBIDELLI 2: 00,526 1: 30.648 1: 55,132 5: 26.306 2.899
17 Álvaro BAUTISTA 2: 00,205 1: 30,883 1: 55,347 5: 26,435 3.028
18 Bradley SMITH 2: 00,520 1: 30,921 1: 55,179 5: 26,620 3.213
19 Karel ABRAHAM 2: 00,574 1: 31,661 1: 55.300 5: 27.535 4.128
20 Scott REDDING 2: 00,812 1: 31,311 1: 55,595 5: 27.718 4.311
21 Thomas LUTHI 2: 01,126 1: 31,354 1: 56,122 5: 28.602 5.195
22 Xavier SIMEON 2: 00.784 1: 32,019 1: 55,943 5: 28.746 5.339

Marc Marquez vero maratoneta dei test con 646 giri

Un dato molto interessante riguarda il numero totale di giri e di chilometri percorsi dai piloti. E’ necessario differenziare i dati perchè i tracciati hanno sviluppi differenti, pertanto lo stesso numero di giri su due tracciati diversi possono significare un n° differente di chilometri percorsi. In questa classifica da endurance, il primatista è a sorpresa Marc Marquez, uno che evidentemente non si risparmia affatto quando si tratta di svolgere i test. Lo spagnolo della Honda ha messo assieme nell’arco dei tre test qualcosa come 3283 km, sommando in totale 646 giri divisi tra Sepang, Buriram e Losail. Il primo degli inseguitori è Maverick Vinales, che non arriva a 600 giri e che supera di poco i 3000 km percorsi.

Questo dato è molto significativo, perchè dimostra che per quanto Marquez sia stato uno dei più presenti in pista in tutti i test, probabilmente abbia nascosto abilmente le sue carte, preferendo lavorare sul passo e sullo sviluppo piuttosto che cercare il tempo al limite come fatto da alcuni colleghi che brillano in altre classifiche.

CHILOMETRI E GIRI PERCORSI NEI TEST MOTOGP 2018
P Pilota chilometri giri
1 Marc MÁRQUEZ 3,283.26 646
2 Maverick VIÑALES 3,051.72 596
3 Takaaki NAKAGAMI 2,953.86 582
4 Cal CRUTCHLOW 2,829.11 557
5 Álvaro BAUTISTA 2,789.29 546
6 Thomas LUTHI 2,788.41 549
7 Tito RABAT 2,770.25 542
8 Bradley SMITH 2,724.81 535
9 Franco MORBIDELLI 2,718.19 533
10 Álex RINS 2,661.50 519
11 Dani PEDROSA 2,586.49 510
12 Scott REDDING 2,575.78 503
13 Valentino ROSSI 2,540.68 500
14 Johann ZARCO 2,535.51 493
15 Jorge LORENZO 2,501.28 490
16 Andrea IANNONE 2,497.55 495
17 Aleix ESPARGARÓ 2,489.51 488
18 Karel ABRAHAM 2,447.77 480
19 Jack MILLER 2,392.56 472
20 Andrea DOVIZIOSO 2,294.48 453
21 Danilo PETRUCCI 2,282.78 450
22 Xavier SIMEON 2,156.61 422
23 Mika KALLIO 2,029.50 409
24 Hafizh SYAHRIN 1,552.20 314
25 Sylvain GUINTOLI 897,97 162
26 Pol ESPARGARÓ 892,26 164
27 Yonny HERNÁNDEZ 703,96 127

Ducati sfiora quota 20.000 chilometri nei test

Spostando la stessa classifica sui Costruttori, brilla la Ducati che ha messo assieme con i suoi piloti ben 19657 chilometri. Ovviamente questo dato è molto influenzato dal fatto che ci sono ben 8 Desmosedici in pista, infatti se guardiamo nel dettaglio potremo notare che Petrucci e Miller messi assieme non superano i 4600 chilometri. Anche Dovizioso e Lorenzo non hanno percorso molti chilometri, se paragonati ai piloti Honda e Yamaha. Spiccano i dati relativi a Suzuki, KTM e Aprilia, che avendo solo due moto più il tester in pista, mettono assieme meno della metà dei chilometri di Ducati, Honda e Yamaha.

Anche questo spiega il perchè della scelta di KTM di appoggiarsi a Tech3 ed il perchè della insistente ricerca da parte di Suzuki di un partner in vista del 2019. Avere più moto in pista significa raccogliere più dati su cui lavorare a farsi trovare pronti all’inizio della stagione.

Analizzando tutti i dati, appare palese che due nomi forti della MotoGP come quelli di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo non figurano in alto in nessuna delle classifiche esposte: non hanno messo assieme moltissimi giri, non hanno quasi mai segnato le migliori prestazioni (tranne Lorenzo a Sepang), ed in generale sono apparsi spesso poco aggressivi. Le ipotesi a questo punto sono due: si stanno nascondendo, scegliendo di lavorare in silenzio sul potenziale in vista delle gare senza svelare le proprie carte, oppure sono realmente in difficoltà ognuno con la sua moto. Forse non basterà il GP del Qatar per dare una risposta a queste due domande, ma di certo potrà confermare o meno molti dei dati espressi dai piloti nell’arco dei tre test stagionali.

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