
Causa ad autostrada - www.MotoriNews24.com
Una importante decisiones della Corte di Cassazione mette Autostrade nei guai, tutti i dettagli.
Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha toccato una delle società italiane più importanti nel campo della mobilità a causa di qualcosa che molti automobilisti hanno segnalato, lamentandosi di un’attrezzatura in particolare che ha “mietuto molte vittime” tra gli automobilisti disattenti. Questa decisione lascia un’importante precedente nel mondo giuridico in relazione ad episodi simili.
Fondata nel 2003, Autostrade per l’Italia è un’importante società che si occupa della gestione di numerosi tratti stradali ottenuti in concessione dall’ANAS. Alcuni episodi del passato legati alla cronaca nera, nello specifico il disastro di Acqualonga o più di recente il disastro del Ponte Morandi di Genova hanno segnato la storia di questa società ma non sono questi ad aver portato alla sentenza di cui parleremo.
La storica decisione infatti riguarda ben altro tipo di diatriba legale, legata tra l’altro ad uno degli strumenti che spaventano maggiormente i guidatori italiani. Questo strumento, dunque, ha causato una questione risolta in tribunale a sfavore del gruppo industriale che ora, dovrà certamente cambiare qualcosa nel modo in cui opera. Andiamo a vedere che cosa hanno deciso i giudici.
Tutta colpa del nome
Il Tutor è solo un altro dei tanti strumenti che la Polizia Stradale ha a disposizione per monitorare ed eventualmente sanzionare gli automobilisti che vanno troppo veloci. A differenza dell’Autovelox che riprende la targa di un’auto che supera la velocità in un singolo istante, questo strumento fa una vera e propria media della velocità da un punto A ad un punto B di un dato tratto stradale, andando di fatto a rendere un ricorso impossibile contro una multa.

Il Tribunale d’Appello di Roma aveva già decretato contro Autostrade, società che aveva richiesto di ottenere la proprietà intellettuale di questo strumento, diffuso sui tratti di autostrada ANAS e della società e che gli automobilisti criticano e temono a ragione, considerando quanto questo contribuisca all’aumento dell’erogazione di sanzioni per eccesso di velocità. La causa è stata chiusa dalla Cassazione.
Secondo i giudici che hanno emesso la sentenza, infatti, né Autostrade ne i suoi rappresentanti avrebbero presentato abbastanza prove a favore per sostenere la loro tesi. La proprietà intellettuale dello strumento, per la cronaca, va ad Alessandro Patané, imprenditore di Latina che ora avrà modo di accordarsi con Autostrade e le altre società che hanno tentato il ricorso in merito al riconoscimento della sua proprietà intellettuale.