
Dramma a lavoro - www.MotoriNews24.com
Dramma in vista per il colosso, ci sono migliaia di posti di lavoro a rischio. Cosa sta succedendo?
Nel settore dell’automotive, l’andamento altalenante di un marchio che produce anche milioni di veicoli può portare al più tragico dei contesti: quello in cui decine, centinaia o migliaia di lavoratori vengono licenziati di punto in bianco, spesso rimanendo completamente senza stipendio o in cassa integrazione per molto tempo. Anche case che vanno molto bene, possono incorrere in questa situazione.
Cose simili sono accadute per esempio con Nissan che ha dovuto tagliare posti di lavoro dopo che alcune decisioni poco accorte della dirigenza – lo dice il nuovo CEO Espinosa senza mezzi termini – hanno portato ad una discrepanza enorme tra fatturato previsto e reale o anche in casa del Gruppo Stellantis con Maserati, secondo molti economisti, ormai l’anello più fragile della catena del marchio.
Se Atene piange, Sparta non ride e anche un marchio rinomato per la solidità dei suoi prodotti e per la reputazione eccellente in fatto di trattamento dei dipendenti si prepara, ormai, a fare dei tagli che sembrano inevitabili alla luce di quanto è accaduto in questi giorni: molti lavoratori rischiano ora di trovarsi per strada da un giorno all’altro e possono farci ben poco.
Migliaia di lavoratori a rischio, il colosso taglia!
La decisione di Volvo di concentrare la maggior parte delle sue strutture produttive in Cina ed Europa sta portando a problemi che non si sarebbero mai potuti prevedere, prima della sciagurata decisione – per le case occidentali – dell’amministrazione di Donald Trump di imporre dazi su tutto ciò nel settore dell’automotive che arriva da fuori il paese.

Adesso, tra affrontare una riduzione del fatturato che potrebbe mettere in ginocchio la casa stessa e licenziare alcuni membri del personale, la casa Volvo ha dovuto scegliere la seconda. Si stima quindi che circa il 15% del personale di un reparto in particolare andrà a casa nei prossimi mesi, per un totale di 3mila dipendenti che dovranno dare l’addio al colosso scandinavo forse per sempre.
I tagli sono stati confermati dal CEO Hakan Samuelsson che intende ridurre i costi dell’azienda di almeno 18 miliardi di Corone nei prossimi mesi. Da qui, il taglio del personale nel settore degli uffici. Ad andare a casa, principalmente, saranno quindi il personale amministrativo, sopratutto tra chi lavora in Svezia, sede del marchio. Gli operai però, di fronte a questo scenario, non dormono tranquilli. Chissà che qualcuno di loro non rientri nei prossimi tagli…