MotoGP

Andrea Dovizioso, la cabala e la magia della MotoGP

Ci vuole fortuna, oltre al talento, per diventare vincenti. Questa frase vale nella vita come in MotoGP e forse il fato quest’anno sta finalmente dando una mano ad Andrea Dovizioso

“Il Sette è considerato il numero della filosofia e dell’analisi, ma anche della solitudine e della completezza” oggi passiamo dallo sport alla cabala, unendo i due mondi come in un incantesimo. Da sempre si sa, nella vita come in MotoGP, che senza fortuna il talento spesso non basta. Che certe stagioni sembrano nascere sotto una buona stella mentre altre non riescono a trovare la strada giusta nonostante l’impegno e la determinazione. Parlando di piloti che lavorano a testa bassa lamentandosi poco e analizzando al meglio i punti forti e deboli non si può non citare Andrea Dovizioso: ligio al proprio dovere, concentrato, forte ma spesso, verrebbe da dire troppo spesso, sfortunato. Nella sua carriera è stato vittima di cadute nei momenti sbagliati, talvolta provocate da altri piloti. Altre volte dal caso, ma di sicuro questi episodi hanno inficiato le sue prestazioni e forse anche minato la sua fiducia. Il pilota della Ducati non ha mai parlato personalmente di sfortuna, è più una voce che è stata anno dopo anno messa in giro da altri ma cavalcando per un attimo l’onda del momento c’è da dire che questa stagione sembra diversa dalle altre.

Torniamo quindi al numero sette che ha aperto l’articolo e che è legato a Dovizioso che ha vinto lo scorso anno in Malesia dopo 7 anni dal primo trionfo in MotoGP che risaliva al 2009,  ci sono volute altre 7 gare per rivederlo sul gradino più alto del podio con il Mugello. A Barcellona ha vinto il Gran Premio numero 7 del Mondiale dopo 7 giorni e adesso 7 sono i punti che lo separano da Maverick Vinales, leader di classifica. La rivincita del 7 che sembra essere uno dei numeri più magici esistenti, che porta alla completezza e alla conoscenza: perfetto per un uomo e pilota saggio come Dovizioso.

Continuando su questa linea viene anche da pensare che l’ultimo titolo MotoGP vinto dalla Ducati risale al 2007 con Stoner e adesso, nel 2017, la dea bendata potrebbe davvero volerci mettere lo zampino. Coincidenze o meno un po’ di fortuna di certo non guasta e la rossa con Andrea Dovizioso sembra essere veramente entrata in un girone magico dove tutto il lavoro fatto sta portando dritti verso l’obiettivo più grande…ma per scaramanzia meglio non parlarne troppo.

Alice Lettieri

Aspirante giornalista sportiva, nei circuiti mi sento a casa e penso che niente sia paragonabile al rombo di una moto.

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