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Auto diesel, si può montare l’impianto GPL? Come stanno le cose

Si può montare l’impianto GPL in un’automobile diesel? Ecco come stanno davvero le cose riguardo a questo particolare dettaglio.

Quando parliamo del GPL, ci viene immediatamente in mente il bifuel, quindi le automobili a benzina trasformate per funzionare a doppia alimentazione. Soprattutto in Italia queste vetture sono molto diffuse e usate per non spendere troppi soldi alla pompa e anche per accedere a molte aree volte a limitazioni ambientali.

Ma si può fare più o meno lo stesso con i motori diesel? Fondamentalmente è possibile installare un impianto GPL anche su un motore diesel, ma precisiamo che sono previste alcune differenze rispetto alla conversione della benzina. Il sitema più famoso è detto Dual Fuel, e non va a sostituire il carburante.

Il gasolio continua a essere iniettato, anche se in maniera ridotta. Il GPL viene iniettato nell’aspirazione in fase gassosa, miscelandosi con l’aria aspirata. Per quanto riguarda la combustione, avviene contemporaneamente, sfruttando di fatto l’accensione spontanea del gasolio per innescare anche la combustione del GPL.

Auto diesel, tutti i dettagli sul GPL: risultato finale e implicazioni di utilizzo

Il risultato del Dual Fuel è una combustione più completa e un’efficienza termodinamica migliorata che riduce i consumi di gasolio fino al 40%, diminuisce le emissioni di particolato e NOx e incrementa la potenza disponibile grazie al potere calorifico aggiunto del GPL. Ma perché non viene usato, allora? Sui veicoli volti a un utilizzo professionale, viene già adoperato. Per quanto riguarda l’installazione di un impianto GPL su un motore diesel delle automobili per privati, è più complessa e più costosa.

Auto a GPL, tutto sulla combinazione con il diesel (www.motorinews24.com)

Il costo può superare i 3.000 euro, il che rende l’intervento vantaggioso solo su auto ad alto chilometraggio. Poi c’è il problema di omologazione; la normativa italiana non la facilita, richiedendo test costosi e lunghe procedure. Inoltre non esistono incentivi statali specifici per trasformare le auto diesel, al contrario di quanto avviene da benzina a GPL o metano. Come se tutto questo non bastasse, a partire dal 2015, quando è avvenuto il dieselgate, la reputazione dei motori a gasolio è calata moltissimo e molti comuni italiani hanno iniziato a limitarne la circolazione.

Di recente alcuni costruttori sono tornati a lavorarci su, pensiamo a Stellantis, tuttavia l’interesse verso il diesel – con o senza GPL – è diminuito a favore di soluzioni elettriche o ibrido-elettriche. Insomma, a quanto pare il gioco non vale la candela per quanto riguarda le autovetture diesel a GPL, anche se sarebbe indubbiamente una buona soluzione per tanti automobilisti.

Christian Camberini

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