Geolocalizzazione degli autisti nel settore dell'autotrasporto - www.motorinews24.com
La geolocalizzazione degli autisti nel settore dell’autotrasporto è vietata oppure no? Analizziamo la situazione, basandoci anche sull’ultima sentenza del Garante della Privacy su questo argomento specifico.
Il settore dell’autotrasporto è fondamentale per l’economia locale, nazionale e internazionale. A seconda delle varie attività delle singole aziende, infatti, i camion, i furgoni e gli altri mezzi pesanti consentiranno il trasporto delle merci, in modo tale da distribuire al meglio tutti i beni su scala nazionale, internazionale o prettamente locale.
Tutto il settore, poi, si divide in due categorie principali. Oltre a quello per il trasporto delle merci, infatti, l’autotrasporto fa riferimento anche a quello per il trasporto delle persone. Ci riferiamo ai servizi di trasporto pubblico, come gli autobus o le varie navette aziendali e scolastiche.
Al netto di quali siano le attività di riferimento, tutto il settore dell’autotrasporto è regolato da norme ben precise per quanto concerne le patenti da avere e la formazione professionale dei vari autisti da assumere. Inoltre, le normative regolano anche i tempi di guida e di riposo degli autisti e mettono in chiaro tutte le questioni relative alla sicurezza stradale, alle emissioni e ad altre norme ambientali e, infine, ai vari carichi da poter trasportare.
Cosa dice la norma, poi, sulla geolocalizzazione degli autisti da parte della singola azienda di riferimento? Questa mossa è consentita o no? Ecco il chiarimento.
Una recente sentenza del Garante della Privacy ha chiarito una questione che lasciava aperti parecchi dubbi, vale a dire quella relativa alla geolocalizzazione degli autisti e dei vari dipendenti nel settore dell’autotrasporto. Controllare i dipendenti attraverso questo sistema non è vietato, a patto di rispettare le norme e determinati requisiti. Ecco tutti i dettagli in merito.
La geolocalizzazione rappresenta una vera e propria forma di controllo a distanza da parte dell’azienda verso i dipendenti. Essa è ammessa solo in presenza di una precedente informazione al singolo lavoratore e solo se giustificata da particolari esigenze di tipo organizzativo, produttivo o rientrante nell’ambito di una maggiore sicurezza sul luogo di lavoro. Lo ha ribadito una sentenza del Garante della Privacy dello scorso gennaio, la quale ha fatto riferimento alle disposizioni dell’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori.
Inoltre, la normativa obbliga ogni singolo datore di lavoro all’ottenimento di un chiaro accordo sindacale e dell’effettiva autorizzazione dell’Ispettorato del Lavoro del territorio. Solo in presenza di questi accordi e dei validi motivi enunciati in precedenza, dunque, sarà possibile attivare la geolocalizzazione verso gli autisti del settore dell’autotrasporto.
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