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Lo scorso anno la Ducati portò all’estremo in MotoGP le “alette” sulla carena, una soluzione aerodinamica che ha fatto molto discutere fino a quando queste stesse ali non sono state bandite dopo mesi di accuse reciproche con le altre Case. Critiche piovute dagli stessi rivali che poi hanno applicato la stessa soluzione senza riuscire ad ottenere gli stessi risultati di Ducati. Con il bando delle ali, ci si attendevano delle soluzioni alternative al fine di recuperare il carico aerodinamico perduto e dopo aver assistito alla presentazione delle varie idee di Yamaha, Suzuki e Honda, in Qatar abbiamo visto debuttare la nuova soluzione aerodinamica di casa Ducati: il cosiddetto muso Hammerhead, come è stato ribattezzato dagli anglofoni vista la somiglianza del muso della Desmosedici con quello di uno Squalo martello, oppure appunto, Hammerhead Shark. La Ducati però non ha poi omologato la nuova carena aerodinamica sviluppata dalla factory di Borgo Panigale per sopperire al divieto di alette aerodinamiche imposto dal regolamento tecnico del 2017, in attesa di trovare una soluzione migliore. Il cupolino presentato infatti, dava dei netti vantaggi in fase di accelerazione, ma sbilanciava sensibilmente la moto in altri frangenti. La perenne ricerca di equilibrio ha quindi consigliato di cercare soluzioni alternative a Gigi Dall’Igna.
Ducati ha dimostrato quest’anno che è in grado di vincere anche senza alette ma il lavoro per modificare la carena continua anche adesso. Di questo ha recentemente parlato l’ingegnere Gigi Dall’Igna visto che tra pochi giorni, in occasione del Gran Premio di Brno, la Ducati farà dei test aerodinamici per migliorare la stabilità della moto e magari andare maggiormente incontro alle esigenze in sella di Jorge Lorenzo: «A velocità elevate questo rimane il nostro punto debole e penalizza i piloti, ad esempio Jorge Lorenzo, perché annulla i suoi punti di forza. Andrea Dovizioso lamenta lo stesso problema ma sa gestire meglio la moto perché la conosce di più: per entrambi insomma i test saranno importanti», ha affermato Dall’Igna.
«La nostra moto sarebbe più competitiva se ci fosse la possibilità di usare le alette come lo scorso anno ma sono convinto che si possa migliorare, lavoriamo molto su questo aspetto per trovare soluzioni innovative»: insomma molte novità per la Rossa nella seconda metà di stagione che si prospetta più agguerrita che mai, nel tentativo di consentire a Dovizioso di lottare fino alla fine per il mondiale, ed ovviamente per aiutare Jorge Lorenzo a tornare a competere per le posizioni che gli competono.
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