MotoGP

Ducati, a Misano sarà l’ora del Desmosedici stradale V4

Manca sempre meno alla presentazione dell’innovativo motore Ducati V4 denominato Desmosedici stradale e derivato dalla MotoGP. L’annuncio al mondo da Misano

Non poteva sperare in circostanze migliori la Ducati per presentare finalmente a tutti il “cuore” della sua nuova creatura destinata a fare la storia del marchio: il primo motore V4 da essa prodotto che manderà per sempre “in soffitta” il bicilindrico e renderà la prossima Panigale super-sportiva indimenticabile. Il “Desmosedici stradale”, chiamato così perché derivato dall’esperienza accumulata da Borgo Panigale con il quattro cilindri in MotoGP, sarà svelato questo fine settimana a Misano, in occasione del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini che rappresenta (ancor più del Mugello) la vera gara di casa del costruttore, e a cui per di più il team factory arriva da grande rivelazione del campionato 2017 di MotoGP: in testa al Mondiale con Andrea Dovizioso, anch’egli romagnolo, con una moto dalle prestazioni globalmente in crescita, reduce da due vittorie consecutive, e come unici veri protagonisti italiani in assenza dell’altro simbolo del motociclismo nostrano, quel Valentino Rossi che ha un intero popolo di tifosi al seguito della sua bandiera personale.

Inimmaginabile una situazione più positiva e favorevole di questa per gli uomini Ducati quando un anno fa iniziò il cammino di avvicinamento all’evento. Prossimamente sarà progressivamente tolto ogni velo alla V4, che ricordiamo farà poi il suo esordio nel Mondiale Superbike nel 2019 e in seguito verrà commercializzata secondo le tradizionali politiche del marchio; le quali, se non dovessero cambiare, fanno presumere alla vendita di un modello base, e di un modello S con componenti di qualità superiore per gli amatori più facoltosi che vorranno provare il brivido di possedere un mezzo il più simile possibile a quello da competizione. Misano si arricchisce di motivi per i “ducatisti” per essere cerchiata di rosso!

Luca Agnelli

Mi piace il giornalismo e studio Scienze della Comunicazione, ma sono timido: allora scrivo. Il mio cognome fa parte del mondo dei motori da prima che lo decidessi io. Da piccolo spegnevo la tv a mio papà che guardava le corse perché volevo giocasse con me. Poi ho iniziato a seguirle insieme a lui. Adesso guai a chi me le toglie.

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