Superbike

Ducati soddisfatta a metà dalla prima manche a Phillip Island

La Panigale ha dimostrato di essere al livello della Ninja e resta l’amaro in bocca a Borgo Panigale per il fuoripista di Melandri. Tutto pronto per il riscatto nella seconda frazione

Il Team Aruba Ducati può sorridere dopo la prima frazione del round inaugurale del mondiale SBK a Phillip Island. La Panigale è veloce e consistente, ed i piloti sono al top ed entrambi a proprio agio con la moto. La missione prefissata durante l’inverno è stata compiuta, perchè è apparso chiaro che Chaz Davies e Marco Melandri non hanno dovuto spingere al 110% per restare in scia alle Kawasaki di Rea e Sykes. Questa è un’ottima notizia, perchè significa che il livello della moto si è alzato e che non sarà necessario rischiare ad ogni gara in modo esagerato per restare in lizza per la vittoria.

Chaz Davies ha raccolto un ottimo secondo posto ed è stato contento di quanto ottenuto con il lavoro di messa a punto portato avanti nelle prove. Dello stesso avviso Marco Melandri, che ha raccontato l’amarezza derivata dal risultato, attenuata in parte dalla soddisfazione e dalla consapevolezza di poter essere leader in gara. Ci ha pensato Ernesto Marinelli, gran capo del progetto SBK in pista per Ducati, a prendere la parola e raccontare questa prima frazione del mondiale.

C’erano tante incognite, e lo svolgimento della gara è andato in maniera leggermente diversa da quello che ci si aspettava. Da cosa è dipeso?

“E’ stata una gara anomala, con tutti i piloti al top impegnati a gestire le gomme e mai a spingere al massimo. Questa situazione ha compattato il gruppo, rendendo il risultato finale molto incerto.”

Come giudichi il debutto 2017 per il team, la moto ed i piloti?

“Siamo contenti per il risultato ottenuto da Chaz, che si è giocato la vittoria in una volata tiratissima, ma resta l’amaro in bocca perchè Marco avrebbe potuto essere anche lui lì, ma un contatto l’ha messo fuori gioco prima del tempo.”

Pensi ci siano le condizioni per rifarsi in Gara 2?

“Sia Marco che Chaz hanno dimostrato un potenziale alto, ma continueremo a lavorare per metterli in condizioni ancora migliori in vista di Gara 2 e giocarsela.”

Marco Caregnato

Nel 1984, da bambino, ho avuto il mio primo contatto con una moto. Mi sono ustionato la mano! Non ho più smesso di amarle...

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