Formula 1

F1, Liberty Media tra le regole 2021 e l’idea di un nuovo logo

Continua il processo di rivoluzione voluto dalla proprietà americana per distanziarsi definitivamente dall’epoca Ecclestone; Carey intanto torna a parlare delle proposte per il 2021

La Formula 1 continua a vivere la sua fase di rivoluzione: è trascorso poco più di un anno da quando Chase Carey e Liberty Media hanno rilevato il controllo della Formula 1 da Bernie Ecclestone e dopo un primo periodo di assestamento la nuova proprietà sta facendo di tutto per prendere le distanze dalla vecchia gestione, cercando di trovare la giusta ricetta per rilanciare la serie sia dal punto di vista dell’immagine che da quello prettamente sportivo. Per quel che riguarda l’aspetto dello spettacolo ‘extra-pista’ la proprietà americana ha già introdotto in questo 2017 alcune novità che hanno avuto reazioni positive da parte dei fans, come l’esibizione cittadina a Londra, alla vigilia del Gran Premio di Gran Bretagna, o la presentazione show dei piloti sulla griglia di partenza del Gran Premio degli Stati Uniti ad Austin. L’ultima trovata, in ambito comunicativo, è puramente visiva: un cambio di logo. E’ notizia di questi giorni che Liberty Media abbia deciso di registrare 3 nuovi marchi, tra i quali ci dovrebbe essere il nuovo simbolo della F1 che potrebbe fare il suo debutto già per la stagione 2018. La scelta in questo caso ha fatto storcere il naso a diversi appassionati e non sono mancate sui social network le critiche alle tre nuove proposte. Vedremo se Liberty ne terrà conto prima di sostituire lo storico simbolo utilizzato per la prima volta nel 1994.

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Intanto sul piano sportivo Chase Carey è tornato a parlare della sua proposta di modificare il regolamento, in particolare per quanto riguarda i motori, a partire dalla stagione 2021: Liberty Media in questa fase si sta scontrando in particolare contro i tre costruttori principali, Ferrari, Mercedes e Renault, che temono una deriva del campionato volta a limitare eccessivamente le differenza tra una vettura e l’altra. La Ferrari con Sergio Marchionne era arrivata addirittura a minacciare un possibile addio al campionato se la Formula 1 venisse trasformata «In una sorta di campionato Nascar con vetture tutte uguali». Carey ha spiegato che «Le differenze tra vetture resteranno, servono i compromessi giusti e bisogna rispettare l’unicità dei team, ma bisogna assolutamente rendere migliore il modello di business per chi possiede oggi un team di F1». L’obiettivo della proprietà statunitense è quello di favorire nei prossimi anni l’ingresso di ulteriori costruttori nella categoria, ma perché avvenga ciò è essenziale che ci sia una riduzione dei costi. Secondo l’amministratore delegato della Formula One Group: «Oggi tutti i discorsi con potenziali nuovi investitori si concludono sempre sottolineando che la F1 costa troppo o che, controllando bene le spese, si può competere solo per un posto da metà schieramento in giù. Finché fornisce solo queste due opzioni la Formula 1 non sarà mai attrattiva». Il dibattito su questi temi non sembra dunque affatto destinato a concludersi presto.

Matteo Senatore

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