Formula 1

F1, Pirelli critica verso il possibile ingresso di altri gommisti

La casa italiana, rientrata in Formula 1 nel 2011 come fornitrice unica di pneumatici, si dice contraria ad un’apertura ad altri gommisti. L’ultima stagione con più di un fornitore fu il 2006

La Formula 1 è sempre alla ricerca di idee nuove per rendere più interessante e competitivo il campionato e per livellare le prestazioni tra le squadre, con l’obiettivo di poter vedere più azione in pista. Tra le varie proposte che sono state fatte negli ultimi anni, molti appassionati hanno chiesto con forza che venisse abbandonata la politica del fornitore unico di gomme, in vigore nella F1 a partire dalla stagione 2007, e che si tornasse a liberalizzare l’ingresso di altri gommisti, introducendo così un fattore di ulteriore incertezza e di competizione, che in passato è stata da questo punto di vista anche molto accesa. Chi, come prevedibile, sarebbe contraria ad una apertura del genere è la Pirelli, che negli ultimi anni si è data molto da fare per cercare di produrre una grandissima varietà di mescole in modo da permettere ad ogni team di poter diversificare il più possibile le strategie, mantenendo però alcuni elementi vincolanti comuni a tutte le scuderie, come ad esempio le due mescole obbligatorie per ogni fine settimana di gara.

La casa milanese però non difende solo la propria rendita di posizione, ma ritiene che ampliare il numero dei competitor anche per quanto riguarda le gomme non garantirebbe una maggiore competizione tra i team, come ha spiegato il Direttore dell’area motorsport Mario Isola«Al momento noi forniamo lo stesso prodotto a tutti i team e questo fa si che partano tutti dalla stessa situazione, in termini di gomme. Se si allargasse la competizione tra i gommisti, salirebbero notevolmente i costi, perché ci sarebbe bisogno di avere più test. Inoltre i top team riceverebbero prodotti migliori rispetto a chi si trova a centro gruppo o ai team di ultima fascia, perché non ci sarebbe più l’obbligo di fornire a tutti lo stesso tipo di prodotto». Il risultato, secondo Isola, sarebbe che con due o tre fornitori diversi ci sarebbe magari battaglia tra due o tre top team, ma le altre scuderie si troverebbero lontanissime dalla vetta. La sua convinzione è che invece con il sistema attuale il livello della battaglia si stia alzando, e porta proprio ad esempio l’ultima stagione: «L’ultimo campionato non è stato affatto male: ci sono stati due team, Mercedes e Ferrari, che si sono giocati il titolo ed un terzo, Red Bull, che è arrivata molto forte nella parte finale della stagione, vincendo anche delle gare. Per questo 2018 mi aspetto sempre loro 3, più altre sorprese: La Renault sarà più competitiva credo e mi immagino che anche la Force India crescerà ancora. E’ auspicabile che avremo un campionato molto interessante». L’ultima volta che la Formula 1 ha avuto più di un fornitore di gomme fu nel 2006, con la battaglia tra Bridgestone e Michelin.

Matteo Senatore

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