Formula 1

F1, possibili nuovi schieramenti per la griglia di partenza

Pat Symonds, a capo dell’ufficio tecnico F1 di Liberty Media, ha spiegato come si voglia valutare la possibilità di modificare la griglia di partenza, tornando a inserire più di due vetture per fila

Liberty Media è sempre al lavoro per far evolvere la F1 e abbiamo già scritto degli importanti dibattiti sui nuovi regolamenti, ma quella anticipata da Pat Symonds potrebbe essere davvero una rivoluzione per la Formula 1: la griglia di partenza così come la conosciamo, con due vetture per ogni fila, sfalsate tra loro, potrebbe in futuro essere stravolta. Secondo quanto riportato dall’ex ingegnere di Williams, Renault e Benetton tra le altre, che attualmente lavora come capo dell’ufficio tecnico per quando riguarda la F1, la proprietà americana starebbe studiando una possibile variazione della griglia di partenza, riproponendo ad esempio soluzioni con file di 3 o 4 macchine, che la Formula 1 ha già avuto in passato. La struttura con 2 macchine distanziate di otto metri tra loro in ogni fila infatti risale alla metà degli anni ’80. Prima non era affatto raro che vi fossero delle variazioni da circuito a circuito che portarono ad avere fino a 4 auto per fila, a seconda del tipo di pista e soprattutto della larghezza del tracciato su cui si correva.

Per valutare se un tipo di soluzione del genere sia proponibile anche nella F1 contemporanea Symonds ha spiegato che si stanno facendo molte simulazioni al computer: «Vogliamo provare ad usare l’ambiente virtuale, quello degli eSport, per testare soluzioni nuove, come questa. La simulazione virtuale ci offre la possibilità di fare cose che altrimenti non sarebbero simulabili in modo semplice». L’obiettivo è quello di capire se cambiando la procedura di partenza si possa effettivamente incrementare lo spettacolo, evitando che ad esempio la vettura più veloce possa prendere subito il largo, o se invece il rischio di creare un’enorme e pericolosa carambola alla prima curva superi i benefici di una maggiore battaglia in pista. L’idea comunque è di prendere delle decisioni supportate da dati presi dalle simulazioni al computer: «Facendo simulazioni e osservando le statistiche possiamo iniziare a capire come muoverci. Potremmo andare dal nostro gruppo eSports e far loro testare una nuova soluzione di griglia da provare in tutti i circuiti per vedere qual è l’effetto finale». Sarà interessante vedere se queste nuove proposte troveranno o meno il favore degli appassionati.

Matteo Senatore

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