La sentenza che annulla le multe - (motorinews24.com)
Recentemente, a Bologna, un cittadino ha ottenuto l’annullamento di diverse multe per infrazioni al Codice della Strada. Ecco cosa è successo
Il Giudice di Pace ha riconosciuto l’efficacia del ricorso presentato e ha annullato le sanzioni. La magistratura ha così applicato una norma che rappresenta un importante strumento di tutela per i cittadini, garantendo che l’inerzia dell’amministrazione non si traduca in un danno per il ricorrente.
È fondamentale, tuttavia, che i cittadini siano informati sui propri diritti e sulle procedure da seguire per farli valere, affinché possano difendersi efficacemente contro eventuali ingiustizie amministrative. Entriamo nel dettaglio della pronuncia.
In Italia, i cittadini che ricevono una multa per violazione del Codice della Strada hanno la possibilità di presentare ricorso al Prefetto entro 60 giorni dalla notifica del verbale. Tuttavia, se il Prefetto non emette e notifica l’ordinanza entro i termini previsti, il ricorso si intende accolto per silenzio-assenso, con conseguente annullamento della multa e nessun pagamento dovuto.
Il ricorso può essere presentato direttamente al Prefetto o tramite l’organo accertatore (ad esempio, la Polizia Municipale). Nel primo caso, il Prefetto ha 30 giorni per richiedere la documentazione necessaria all’organo accertatore, che a sua volta ha 60 giorni per trasmettere gli atti. Dopodiché il Prefetto dispone di 120 giorni per decidere e 150 giorni per notificare l’ordinanza. Il ricorso deve essere presentato in forma scritta e può essere inoltrato tramite raccomandata, posta elettronica certificata o consegnato a mano. È fondamentale conservare una prova di invio, l’unico elemento in grado di certificare la correttezza della procedura.
La giurisprudenza italiana ha più volte confermato l’efficacia del silenzio-assenso nei procedimenti amministrativi. In particolare, i tribunali hanno stabilito che, in assenza di una decisione del Prefetto entro i termini previsti, il ricorso si intende accolto, e la sanzione deve essere annullata.
Nel diritto amministrativo italiano, il principio del silenzio-assenso stabilisce infatti che, in determinati procedimenti, l’inerzia dell’amministrazione oltre un termine prestabilito equivale all’accoglimento dell’istanza presentata dal cittadino. Questo meccanismo è stato introdotto per contrastare l’inefficienza burocratica e garantire una risposta tempestiva alle richieste dei cittadini.
Per far valere il silenzio-assenso è necessario conservare tutta la documentazione relativa al ricorso, comprese le ricevute di invio o il protocollo di consegna, che attestano la tempestività della presentazione. In caso di contestazioni, questi documenti sono la prova dell’avvenuto rispetto delle scadenze. Il consiglio, ovviamente, è sempre quello di affidarvi a un avvocato di fiducia.
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