jorge lorenzo mugello
Il tracciato toscano del Mugello è senza dubbio una sfida incredibile per qualsiasi Costruttore. La pista adagiata sulle colline toscane sembra disegnata dalla mano di un Dio pagano dei motori, che ha saputo concentrare in meno di sei chilometri tutto quanto il meglio uno smanettone possa desiderare. Curve velocissime, cambi di direzione in pendenza e la coppia delle curve Arrabbiate, che sono considerate all’unanimità le due curve più belle al mondo per il motociclismo, esattamente come la salita dell’Eau Rougue lo è per l’automobilismo.
Oltre a questa varietà incredibile di curve, staccate e cambi di pendenza e direzione, c’è anche un rettilineo infinito. Solo chi ha girato al Mugello sa che quel rettilineo non è affatto una sfida semplice, perché inizia in salita, ti fa passare su un dosso mentre sei a gas spalancato a oltre 200 orari e ti spara verso la staccata della San Donato a velocità supersoniche. Queste velocità, nel caso in cui si parla di MotoGP, superano di slancio i 340 km/h, con diverse divagazioni oltre i 350.
Quel magnifico rettilineo ha sempre visto primeggiare nelle classifiche di velocità massima le Rosse di Borgo Panigale. Quando la tua fabbrica sorge nel pieno centro della “Terra del Mutor” non puoi fare a meno che costruire il miglior motore del lotto. E la Ducati non si è mai sottratta a questa regola, mettendo in pista un arsenale di cavalli in dotazione alle proprie MotoGP talmente abbondante da far impallidire qualsiasi ingegnere concorrente. Per alcuni è addirittura sovradimensionato, con una potenza così esuberante da rendere la Desmosedici una moto difficile in troppe situazioni.
Questa regola può rivelarsi valida su alcune conformazioni di tracciato, ma al Mugello di certo non lo è. Quando Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso scenderanno in pista per il GP d’Italia, saranno ben consapevoli che quel motore sarà un grandissimo alleato per lanciare la sfida al top. La Ducati ha una grande chance, e può immediatamente cancellare la gara opaca di Le Mans. E’ paradossale che il pilota che ha nella percorrenza in curva il suo grandissimo punto forte, ovvero Jorge Lorenzo, sia in attesa del rettilineo del Mugello per puntare al grande risultato. Eppure la situazione è esattamente questa.
Il podio di Jerez ha forse sorpreso, con un risultato di alto spessore colto sul tracciato apparentemente meno indicato. Ora toccherà scoprire se su una pista davvero adatta alla Ducati, si riuscirà a lottare per il podio. Lorenzo era e probabilmente è ancora il pilota più veloce in curva, almeno fino a quando correva con la Yamaha M1. Adesso potrà anche diventare il più veloce in rettilineo, e per farlo dovrà contare senza dubbio sul Desmo della GP17. In alcune cose, dove il talento non arriva, ci pensano i cavalli a compensare.
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