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MotoGP

KTM: le impressioni dei piloti ufficiali hanno chiarito le idee

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KTM debutta in MotoGP con aspettative di alto profilo, che non sono state affatto nascoste dai proclami dei manager. Il test di Jerez ha fatto capire che c’è molta strada da fare

La KTM ha debuttato in gara in MotoGP a Valencia, e non è riuscita a lasciare il segno. Nonostante proclami piuttosto arditi, la Casa austriaca ha dovuto fare i conti con una realtà molto dura, capendo che in MotoGP non si scherza affatto e che una moto al debutto ha una china molto ripida da risalire. Lo sanno bene in Aprilia e Suzuki, ed in Ducati stanno solo adesso racogliendo i frutti di un durissimo lavoro durato anni di passione e sacrificio.

Il test di Jerez, svolto in condifizoni climatiche non eccellenti, ha permesso alla KTM di raccogliere altre informazioni dalle sensazioni di Bradley Smith, che non è ancora al 100% della condizione fisica ed ha sempre preferito non spingere al massimo piuttosto che rischiare di farsi ulteriormente male senza motivo. Tuttavia, il pilota britannico ha una buona esperienza in MotoGP ed è sceso dalla Yamaha M1, che è universalmente riconosciuta come la moto più equilibrata del paddock.

@KTM RACING

Le informazioni che ha restituito agli ingegneri Smith saranno fondamentali per tracciare la strada da seguire nello sviluppo di una moto con ambizioni di alta classifica a medio termine. Il lavoro dell’inglese è stato supportato dall’infaticabile Mika Kallio, che ha messo assieme la bellezza di 171 giri in sella alla RC16 nonostante le condizioni climatiche non eccellenti. Il finlandese ha girato a lungo anche con la pioggia, per raccogliere una mole di dati sempre maggiore su cui lavorare.

Il team Manager designato, ovvero Mike Leitner, si è espresso così sul test: “Guardando indietro, sono molto soddisfatto del lavoro svolto dall’intero team nell’ultimo anno, specialmente se si considera quanto lavoro ci siamo sobbarcati oltre allo sviluppo puro. Le ultime settimane ci hanno dimostrato che abbiamo creato un vero team da gara, con cui non abbiamo alcuna remora a competere in MotoGP nella prossima stagione. La differenza con i tempi di riferimento è tra uno e due secondi. Se riusciamo a ridurre questo gap un passo alla volta, sarà solo una questione di tempo prima di poter davvero competere per il top. Le informazioni di entrambi i nostri piloti ufficiali sono state molto importanti per il nostro test rider, che ha potuto sfruttarle per lavorarci assieme al test team.”

@KTM RACING

Sebastian Risse ricopre il ruolo di direttore tecnico del comparto Racing KTM dedicato alla pista, ed ha commentato così il test:“Per fortuna siamo stati abbastanza sfortunati da poter testare molte cose nei primi due giorni di test. Quando ha iniziato a piovere forte venerdì, ne abbiamo approfittato per parlare con i nuovi membri del team su ciò che sarebbe accaduto nelle prossime due settimane, prima di iniziare il lavoro di costruzione delle nuove moto. Lo step più radicale compiuto in questi test è stato di certo sull’elettronica, grazie anche ai nuovi input ricevuti dalle new entry. Sembra che ai nuovi piloti piaccia molto l’ergonomia della moto, un aspetto su cui abbiamo investito molto nella fase iniziale del progetto. Il primo test a Sepang sarà molto importante per noi e saremo lì sia con i piloti ufficiali che con il test team.”

I piloti Mika Kallio e Bradley Smith avevano compiti diversi per questo test, ed hanno portato avanti il lavoro con molta determinazione. Per il finlandese :”è passato appena un anno da quando mi sono seduto per la prima volta sulla moto. Il tempo è volato, ma possiamo ritenerci soffisfatti del lavoro svolto in questo periodo così breve. Non ci sono molte perspme im grado di sviluppare una moto per questa categoria, e sono certo che questa squadra prima o poi troverà la sua strada per arrivare al top. Sono stato davero felice di pilotare una moto a questo livello, ed essere parte di ogni miglioramento, specialmente perchè anche in passato sono sempre stato molto incuriosito dall’aspetto tecnico delle cose. Con Bradley e Pol ho avuto anche un ottimo confronto per capire il mio livello di velocità, e sono certo che sarò in grado di dimostrare la mia velocità nelle wild card che sono pianificate.”

Per Bradley Smith ci sono ancora molti problemi da risolvere con iil ginocchio, ma il britannico non si è ceto tirato indietro ed ha apprezzato molto la moto austriaca: “Il mio infortonio non ha reso facile l’inizio di questa avventura, ma resto del tutto convinto che i primi quattro giorni in sella alla KTM RC16 sono stati molto produttivi, specialmente perchè sia Mika che Pol hanno accelerato molto le cose. Naturalmente vogliamo migliorare il più velocemente possibile, ma dobbiamo restare realisti, e adesso abbiamo indicazioni molto chiare provenienti da tre diversi piloti su quali aree migliorare. Sia io che il team abbiamo molto lavoro da fare davanti a noi nei due mesi prima dei test di Sepang, e voglio essere in condizioni fisiche migliori la prossima volta che salirò sulla moto. Siamo solo all’inizio del nostro lavoro, ma il livello complessivo è già migliore di quanto mi aspettassi”

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