La missione (im)possibile della Ferrari - Motori News 24
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Formula 1

La missione (im)possibile della Ferrari

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A pochi giorni dall’inizio dei test invernali e dalla presentazione della nuova Rossa di Maranello, che affronterà il mondiale 2016, tracciamo il punto sul campionato di Formula 1 che ci attende e sulle aspettative in casa Ferrari

Dopo la rivoluzione tecnica avvenuta nel 2014, dall’introduzione delle power unit alle nuove regole sull’aerodinamica, la Formula 1 ha vissuto due stagioni dominate da un’unica squadra. Chi ha lavorato al meglio per prepararsi a questa nuova era della massima formula automobilistica infatti è stata indubbiamente la Mercedes, che si è presentata ai nastri di partenza delle ultime due annate con una vettura pressoché imbattibile, che ha dominato i campionati piloti e costruttori con Hamilton e Rosberg, in particolare con l’inglese che ha portato a casa i due titoli piloti. E proprio questo dominio incontrastato non ha certo giovato ad una Formula 1 in affanno, con le due frecce d’argento che hanno vinto quasi tutte le gare in programma senza avversari in grado di impensierirle seriamente se non in casi sporadici o in gare particolarmente caotiche.

E la Ferrari? Dopo un 2014 disastroso, il team di Maranello ha rivoluzionato il suo assetto organizzativo, sia nel comparto tecnico che sul fronte piloti, con l’ingaggio del quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel al posto del partente Fernando Alonso, ormai in rotta con il team, e la conferma di Kimi Raikkonen. E i risultati si sono visti, il 2015 ha infatti rappresentato per la Rossa un anno di vera e propria rinascita. Pur non riuscendo a contendere il mondiale alla Mercedes la SF15-T si è dimostrata saldamente la seconda forza in campo, riuscendo con Vettel ad ottenere tre inaspettati successi in gara e concludendo con i suoi alfieri al terzo e al quarto posto della classifica iridata.

La sfida che attende la Ferrari in questo 2016 è però ancora più ardua: sulla Rossa di Maranello sono infatti riposte tutte le speranze di appassionati e addetti ai lavori di assistere finalmente ad una vera sfida in pista tra almeno due team, e non allo strapotere Mercedes visto negli ultimi due anni. Impresa tutt’altro che semplice, considerando il gap ancora esistente tra le due vetture alla fine della scorsa stagione. Ma tant’è, l’unico obiettivo possibile per una squadra come la Ferrari può e deve essere la conquista del mondiale. Dopo le ottime premesse della scorsa stagione quest’anno non basteranno i podi, non basterà essere secondi, ma bisognerà essere in grado lottare per quel titolo che ormai manca a Maranello dal lontano 2007, quando Kimi Raikkonen si laureò campione del mondo sul circuito di Interlagos.

Il team principal Maurizio Arrivabene e i suoi uomini sono attesi alla prova decisiva per verificare la bontà delle scelte fatte negli ultimi due anni. Con tutta probabilità spetterà a Vettel traghettare la Ferrari nella lotta al titolo, dopo la sua grande stagione di esordio con la Rossa. A Raikkonen il compito di incamerare il maggior numero di punti possibili e soprattutto provare a toglierne agli avversari, a meno che “Iceman” non torni ad essere il campione di un tempo e ci sorprenda con una stagione degna del suo nome.

L’appuntamento è quindi per il 19 febbraio alle 14, quando la nuova vettura verrà svelata online sul sito ufficiale del team di Maranello. Oltre alla Ferrari, a meno di clamorosi ribaltoni, non sembrano esserci le premesse per vedere altri team in grado di lottare con la Mercedes. In casa Williams si proverà a continuare sulla buona strada intrapresa negli ultimi due anni ma a Grove non possono contare sulle disponibilità economiche dei top team e difficilmente si potrà andare oltre il ruolo di outsider.

Per Red Bull si tratterà di un anno di transizione, durante il quale utilizzerà ancora i motori Renault, ma marchiati TAG Heuer, dopo il rifiuto di Mercedes e Ferrari a fornire il propulsore al sempre temibile team di Milton Keynes.

Force India punterà a confermare il solido quinto posto tra i costruttori conquistato nel 2015 con una vettura che, nonostante la mancata partecipazione a buona parte dei test invernali, in più occasioni si é dimostrata piuttosto valida.

Novità in casa Toro Rosso, che da quest’anno verrà nuovamente spinta dai propulsori Ferrari, dopo l’accordo raggiunto con la casa di Maranello.

Un gradito ritorno in Formula 1 è sicuramente quello della Renault, che dopo aver riacquistato l’oramai ex Lotus F1 Team torna in prima persona nel Circus per riportare al vertice la casa della Losanga. Anche questo però è un progetto a lungo termine e il 2016 anche per i francesi rappresenterà un anno di passaggio. Aspettative non molto alte in casa Sauber, con il team elvetico che ha chiuso il 2015 all’ottavo posto tra i costruttori, mentre è attesa un’importante reazione da parte della McLaren Honda, dopo la prima imbarazzante stagione con i propulsori giapponesi che ha visto gli uomini di Woking lottare quasi sempre per posizioni lontane dalla zona punti, nelle poche occasioni in cui Button e Alonso sono riusciti a vedere la bandiera a scacchi senza problemi tecnici che li hanno costretti al ritiro.

Altra piccola sorpresa potrebbe rivelarsi la Manor, fanalino di coda ed eterna Cenerentola in pista, che quest’anno potrà però contare sul supporto e sulla spinta dei motori Mercedes, diventando quasi un “team B” della casa di Stoccarda.

Infine esordio in Formula 1 per il team statunitense Haas, sul quale risulta impossibile fare previsioni ma che, stando alle dichiarazioni del team principal Gene Haas, punta da subito ad essere presenza fissa di metà schieramento, anche grazie ai motori forniti dalla Ferrari.

I test pre season inizieranno ufficialmente il prossimo 22 febbraio sul circuito di Barcellona e aiuteranno a dare i primi riscontri sulla bontà del lavoro svolto dai team in questo mesi. Per l’avvio del campionato 2016 bisognerà invece attendere il 20 marzo, quando dall’Albert Park di Melbourne scatterà il Gran Premio d’Australia, prima prova di quello che si annuncia come un mondiale estremamente avvincente.

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