
Il governo mente -www.MotoriNews24.com
Uno studio segreto condotto in Svizzera potrebbe cambiarci la vita. Ma lo tengono per se: i motivi dietro la decisione del Governo.
Le autorità svizzere mantengono riservato un importante studio pubblico sui vantaggi climatici derivanti dall’adozione delle auto elettriche, suscitando polemiche e richieste di trasparenza.
Un rapporto commissionato dall’Ufficio Federale per l’Energia e realizzato dall’istituto Infras ha analizzato l’impatto ambientale della sostituzione dei veicoli a combustione interna con quelli elettrici. Nonostante sia stato finanziato con fondi pubblici – 118.000 franchi svizzeri, circa 126.000 euro – e completato nel 2024, il documento dal titolo Kaufentscheid: Wann es sich lohnt, auf ein Elektroauto umzusteigen – “Decisione d’acquisto: quando conviene passare a un’auto elettrica” – non è stato reso pubblico.
Secondo quanto riportato dalla testata Republik, la scelta di non divulgare i risultati sarebbe motivata dalla paura di reazioni politiche negative, in particolare da parte di movimenti populisti che potrebbero accusare il governo di voler imporre una “rieducazione statale” o di sostenere politiche energetiche poco realistiche.
L’analisi dimostra chiaramente che in oltre il 90% dei casi la sostituzione di un veicolo termico con uno elettrico di pari dimensioni comporta una riduzione significativa delle emissioni di CO₂. Anche considerando il riutilizzo del veicolo a motore termico nei mercati dell’usato esteri, la transizione immediata verso l’elettromobilità si conferma vantaggiosa per il clima nella maggioranza delle situazioni.
Reazioni e critiche alla mancata pubblicazione
L’accesso allo studio è stato ottenuto grazie alla legge svizzera sulla libertà d’informazione da Republik e dal Collettivo di Ricerca WAV, evidenziando come il documento fornisca un quadro coerente e ben supportato dai dati.
Il ricercatore Romain Sacchi, esperto in mobilità presso l’Istituto Paul Scherrer, definisce l’analisi di Infras “notevole” e le conclusioni “inequivocabili”. Sacchi sottolinea inoltre che, con il progresso tecnologico, i veicoli elettrici sono diventati ancora più efficienti, rafforzando ulteriormente l’importanza delle evidenze emerse.
Dura la presa di posizione di Jürg Grossen, consigliere nazionale del Partito Verdi Liberali e presidente dell’Associazione Svizzera per la Mobilità Elettrica: “Se un ufficio federale investe risorse pubbliche in uno studio, deve rendere noti i risultati. Il rapporto conferma dati già noti e non presenta nulla di controverso”.
Nonostante le pressioni dell’opinione pubblica e delle forze politiche per una maggiore trasparenza, l’Ufficio Federale per l’Energia continua a non fornire ulteriori spiegazioni, mantenendo una netta distanza dalle conclusioni contenute nel proprio studio.

La vicenda solleva questioni rilevanti sulla gestione delle informazioni scientifiche e la comunicazione verso il pubblico in ambito ambientale. La scelta di occultare dati favorevoli alla mobilità elettrica rischia di rallentare il dibattito pubblico su una delle soluzioni chiave per la riduzione delle emissioni di gas serra nel settore dei trasporti.
In un contesto globale sempre più orientato alla decarbonizzazione, la trasparenza e la condivisione di evidenze scientifiche rappresentano strumenti fondamentali per orientare scelte politiche efficaci e per favorire l’accettazione sociale delle innovazioni tecnologiche.