Formula 1

Max Verstappen, la prossima superstar della F1

Veloce, arrogante, talentuoso e adesso anche vincente: Max Verstappen è il prossimo fenomeno della F1. Il 2018 sarà l’anno della consacrazione?

Il ragazzino terribile è tornato e si è messo a fare quello che gli riesce meglio: guidare veloce, molto veloce. Dopo una stagione disgraziata costellata di problemi meccanici, incidenti e incomprensioni, Max Verstappen in Malesia ha sfruttato al meglio il netto miglioramento delle prestazioni della sua Red Bull e le sfortune della Ferrari per agguantare finalmente la prima vittoria in stagione e la seconda della sua ancora giovanissima carriera. Il successo è arrivato gestendo il weekend di gara da vero campione: ottima qualifica, con il 3° posto in griglia che era il massimo raggiungibile; partenza intelligente, senza forzare a tutti costi l’attacco ad Hamilton alla prima curva; ritmo di gara furioso, con il sorpasso a Lewis arrivato all’inizio del 4 giro e che poi ha dato il là ad un dominio incontrastato. Durante il fine settimana malese Max ha compiuto 20 anni, ma per come si è comportato in gara domenica sembrava essere un pilota navigato ed esperto. Se il 2016 è stato l’anno della rivelazione, con il successo in Spagna portato a casa alla sua prima gara in Red Bull, questo 2017 doveva essere quello della conferma: Verstappen in questo senso per certi versi ha deluso, portando a casa molti ritiri, anche se la maggior parte dovuti a problemi meccanici e non a suoi errori. Quella che prò non gli è mai mancata è stata la velocità: in qualifica spesso ha fatto meglio del suo compagno di team ed in gara, quando ne ha avuto la possibilità, ha sempre spinto la sua RB13 al limite, e a volte anche oltre, come ricorderà Ricciardo in Ungheria.

La cosa che però colpisce di più di Max è la sicurezza nei suoi mezzi ed il seguito di tifosi che ha generato: il giovane olandese non ha paura di attaccare i colleghi più titolati, mostrandosi sprezzante fino a sfociare talvolta nella vera e propria arroganza. Basta andare a leggere le sue dichiarazioni in seguito all’incidente della prima curva nel GP di Singapore: andare a dire ad un 4 volte campione del mondo come Vettel che è stato «stupido» in partenza non è da tutti. Questa voglia di non sentirsi inferiore a nessuno e di rispondere a tono anche fuori dalla pista ai piloti più titolati della propria generazione è quello che ha contraddistinto i più grandi campioni della storia: basti pensare a Schumacher che al suo secondo anni in F1 si permetteva di litigare, arrivando quasi a mettersi le mani addosso, con un mostro sacro come Ayrton Senna. L’enorme popolarità tra i tifosi nasce anche da questo: Max, è senza freni in pista come davanti ai microfoni e questo al pubblico piace. L’invasione arancione che lo segue ormai in ogni tappa del mondiale e che ha avuto il suo massimo nell’enorme folla che tifava per lui al Gran Premio del Belgio testimonia il suo status da superstar. La vittoria in Malesia raddrizza una stagione storta, ma al tempo stesso la costante crescita nelle performance della Red Bull fa pensare che il 2018 possa essere il suo anno. Dovrà per forza iniziare la stagione puntando al titolo, o quantomeno a competere fino alla fine per poterlo vincere. Se poi nuovamente la scuderia austriaca non dovesse dargli una macchina competitiva per tutta la stagione, alla porta ci sono Ferrari e Mercedes, pronte entrambe a sborsare cifre faraoniche per portare alla propria corte la prossima superstar della F1.

Matteo Senatore

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