Superbike

Marco Melandri racconta l’emozione del rientro in gara

Marco Melandri parla delle sensazioni in sella alla Panigale al rientro in attività. I test sono finiti, adesso si corre per vincere

Il Paddock SBK e la Ducati Panigale hanno dato il benvenuto a Marco Melandri, che dopo una serie infinita di test e prove ha finalmente assaporato l’emozione di correre per primeggiare. Il cronometro ha confermato quanto di buono visto durante i test, ma ottenere certe prestazioni durante un week end di gara è completamente diverso rispetto a qualsiasi test. Le libere di Phillip Island hanno confermato che Melandri ha nell’altra metà del box un compagno di squadra tostissimo, ma il ravennate non è spaventato. Forse è mancata la zampata assoluta, il colpo ad effetto. Ma c’è la sensazione che Macio stia preparando l’arsenale per sorprendere tutti in gara. Dopo aver conquistato il 5° posto nella classifica combinata delle sessioni, Marco Melandri ha commentato così la giornata.

Come hai trovato la pista di Phillip Island? Il meteo ballerino ha pesato?

Stamattina abbiamo iniziato la sessione con diverse difficoltà in più rispetto a ieri. Abbiamo trovato condizioni ostiche, molto vento in pista. La prima cosa da fare era riprendere confidenza gradualmente.

Con il passare della giornata sono migliorate le cose?

Si, nel pomeriggio ho trovato buone sensazioni ed un corretto setup della moto. Ho messo assieme molti giri con gomme usate anche se non consecutivi, quindi non sono certo di riuscire ad essere costante come Davies e Rea sulla distanza.

Pirelli ha portato molto materiale, Phillip Island è sempre dura per le gomme.

Abbiamo provato molte opzioni di mescola per trovare la scelta perfetta per la gara di domani, ed abbiamo raccolto informazioni preziose.

Domani proverai di nuovo l’emozione della qualifica e poi si torna in gara. Quali obiettivi hai?

La Superpole sarà molto importante, dopodiché vedremo che strategia adottare in gara. Non ho un obiettivo preciso in testa, voglio divertirmi ed il resto verrà da sé.

Marco Caregnato

Nel 1984, da bambino, ho avuto il mio primo contatto con una moto. Mi sono ustionato la mano! Non ho più smesso di amarle...

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