
Casi di truffa gravissimi - www.MotoriNews24.com
Una serie di sequestri e indagini hanno svelato un sistema rodato di truffe e inganni. Migliaia gli automobilisti che ci hanno rimesso soldi, tempo e salute.
La Guardia di Finanza ha scoperto una frode ai danni di migliaia di automobilisti nel nostro paese, denunciando il gestore di un distributore di carburante per aver manomesso le colonnine erogatrici. Le indagini hanno messo in luce un meccanismo illecito volto a erogare quantitativi di benzina inferiori rispetto a quelli pagati dai clienti, una truffa comune nel nostro paese accertata già in più occasioni in tutto il territorio.
Nell’ambito di una serie di verifiche mirate, i finanzieri hanno individuato irregolarità in tre stazioni di rifornimento. In particolare, sono state rilevate vessazioni legate alla mancata esposizione del prezzo corretto di benzina e gasolio, con sanzioni amministrative che hanno raggiunto complessivamente i 2.800 euro nei confronti dei gestori coinvolti.
La frode più grave è stata accertata in un distributore dove l’utilizzo di un doppio decalitro ha permesso di quantificare una significativa discrepanza nell’erogazione del gasolio. La quantità di carburante effettivamente erogata risultava inferiore di circa tre volte rispetto al limite di tolleranza previsto dalla normativa vigente, con differenze di 22 cl nella prima prova e 30 cl nelle due successive, valori ben oltre la soglia consentita.
Un sequestro per la grave truffa
La maggior parte delle truffe sono venute fuori nella zona metropolitana di Sassari e nella Gallura, in particolare, in un distributore messo letteralmente a soqquadro dagli agenti in cerca di prove della truffa. Attenzione però a non scadere nell’idealismo: questo tipo di truffe possono avvenire ovunque, nel nostro paese.
Il gestore del distributore incriminato è stato quindi sottoposto a procedimento penale, con il contestuale sequestro della colonnina alterata. La frode non si limita però alla singola irregolarità tecnica: le verifiche fiscali condotte hanno evidenziato una differenza complessiva di oltre 25.000 litri di carburante non erogati, ma contabilizzati come venduti, a partire dal primo gennaio di quest’anno.

Questo ha portato a segnalazioni formali all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e all’Agenzia delle Entrate, innescando un’indagine fiscale parallela per accertare eventuali evasione di accise e altre imposte legate alla vendita dei carburanti.
L’operazione evidenzia la crescente attenzione delle forze dell’ordine nel contrastare le frodi nel settore della distribuzione di carburanti, un fenomeno che danneggia i consumatori e altera il mercato. Le verifiche proseguiranno anche in altre località per assicurare il rispetto della legalità e la tutela dei diritti degli automobilisti.