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Una factory giapponese, con una cosiddetta «antenna» operativa svizzera, che si affida ad una squadra olandese, ad un pilota sudafricano ed un americano. Sembra una barzelletta, ma c’è poco da scherzare: NTS, grande novità al via del Mondiale Moto2 2018, fa sul serio. Eccome se fa sul serio: sconosciuta al grande pubblico, dalla prefettura di Fukushima sbarca in prima persona al via della middle class del Motomondiale con l’obiettivo di vincere nell’arco del prossimo triennio. Un proposito ambizioso che può risultare persino «presuntuoso» ai più, ma in realtà NTS ha risorse e mezzi per affermarsi in un contesto di livello come la Moto2.
Engineering di prototipazione rapida e di precisione nel campo dei metalli, NTS opera dal 1970 nel settore aerospaziale (con il riconoscimento della prestigiosa certificazione BSK), automobilistico, navale e, ultimo ma non ultimo, chiaramente anche in ambito motociclistico. Dapprima realizzando telai per conto terzi (anche in MotoGP…), da un lustro a questa parte in Moto2 con la propria NH6 originariamente intravista con Kohta Nozane ed il Team JiR, nell’ultimo biennio nel CEV. Proprio nell’Europeo di categoria ha instaurato una proficua collaborazione tecnico-sportiva con la Geo Technology di Osamu Goto, ingegnere che non ha bisogno di alcuna presentazione, oggi direttamente ed attivamente coinvolto nel progetto.
Con questi mezzi NTS sbarca a tempo pieno nel Mondiale siglando un accordo triennale con il team RW Racing GP, squadra olandese in costante ascesa che porterà in pista Joe Roberts (rivelazione con AGR nella seconda metà del 2017) ed il Campione CEV Moto2 2016 Steven Odendaal, già wild card nel Mondiale e pilota NTS lo scorso anno nella serie continentale. Maturati i primi risultati di rilievo nel CEV (prima vittoria nel 2016 con Alan Techer), oggi NTS punta in grande, senza tuttavia prendere questo impegno alla leggera.
Consapevoli che il 2018 sarà un anno di sviluppo con la top-10 obiettivo massimo, NTS e RW Racing GP hanno già effettuato un paio di test conoscitivi lo scorso mese di novembre tra Valencia e, rigorosamente a porte chiuse, ad Almeria. Un primo step per pianificare una stagione di crescita costante, fiduciosi di non farsi trovare impreparati al 2019: il passaggio ai propulsori Triumph ed all’elettronica Magneti Marelli rappresenterà una grande chance per sovvertire i valori in campo a scapito di KALEX, KTM, Suter e compagnia.
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