Moto3

Moto3, Juanfran Guevara: «Il ritiro? Per stress e soldi»

Dopo l’annuncio del suo (inaspettato) ritiro dalle corse a soli 22 anni, Juanfran Guevara rivela nuovi dettagli in merito a questa decisione. Intanto il team RBA BOÉ sonda possibili sostituti

Un annuncio talmente clamoroso da sembrare una inocentada in anticipo. Il ritiro di Juanfran Guevara dal Motomondiale, comunicato a tutti gli organi di informazione lo scorso 27 dicembre, ha fatto parlare e molto in quest’ultimo periodo. Non è infatti usuale che un pilota, poco più che 22enne, lasci le corse dopo la sua miglior stagione nel Mondiale Moto3, conclusa all’undicesimo posto in campionato con la perla del podio (3°) al Mugello. Di questi tempi ritrovarsi «a piedi» per mere ragioni di budget è (purtroppo…) possibile, ma gettare definitivamente la spugna fa discutere. Eccome, se fa discutere: se persino Guevara, ormai presenza fissa della top-10 del Mondiale Moto3 e, storicamente, uno tra i piloti a non aver mai incontrato particolari problematiche di natura economica decide di lasciare, qualcosa effettivamente non va nell’auto-sostenibilità delle classi formative/propedeutiche alla MotoGP.

Una decisione inattesa, ma ponderata da tempo. Per quanto comunicata al RBA BOÉ Racing Team (squadra per la quale ha corso nell’ultimo biennio) soltanto in contemporanea all’annuncio del ritiro, in via privata e a chi di dovere il pilota originario della regione di Murcia non aveva mai escluso questa possibilità. Il team ha atteso fino all’ultimo momento utile una decisione definitiva di Guevara, lasciandogli del tempo per risolvere varie «problematiche» (budget…), tanto da inserire il suo nome nella entry list provvisoria del Mondiale Moto3 2018. Questo fino al 27 dicembre scorso con l’annuncio del ritiro, motivato in seguito dal diretto interessato, entrando più nel dettaglio e nelle motivazioni che lo hanno portato a questa decisione.

«Chi mi è stato vicino in questi anni sapeva già che stavo valutando la possibilità di ritirarmi: di fatto era il mio segreto», ha spiegato in un’intervista rilasciata a Motociclismo.es. «Quando l’ho annunciato molti credevano stessi scherzando, che fosse una ‘inocentada’, ma in realtà era tutto vero. In questo momento sono abbastanza felice perché si tratta di una decisione che volevo già prendere tempo addietro. Sono un po’ triste nel lasciare questo mondo, ma potrò concentrarmi su altre attività, studi universitari in primis. Nell’ultimo periodo ho pensato sempre più a lasciare le corse ed una delle cause scatenanti è stato lo stress. Quando sei un atleta ed uno studente, ritrovarti ogni anno a dover cercare sponsor per continuare a correre non ha un grande senso. Non ero più tranquillo, sereno, eventi come la caduta di Silverstone mi hanno fatto vedere il tutto sotto una luce diversa. Tre settimane fa ero a lezione in Università e ho iniziato a vederci poco, mi sono sentito male, così sono andato dal medico: mi ha detto che era dovuto allo stress. Quando a 22 anni ti succedono questi episodi c’è effettivamente qualcosa che non va…»

Per Guevara, vice-Campione europeo Moto3 nel 2012 (in lizza per l’alloro continentale con i nostri Matteo Ferrari e Kevin Calia) annoverando 1 vittoria nel CEV Moto3, il ritiro è dovuto anche ad una situazione sempre meno sostenibile per i piloti che corrono nel Motomondiale, specie nelle classi Moto3 e Moto2. «Il mio budget era limitato, ma so benissimo che faceva parte del gioco», ha aggiunto a Motonoticias.com. «Pagare per correre è una delle regole di questo mondo, ma con la mia famiglia ci siamo resi conto che non aveva alcun senso pagare almeno 100.000 euro (ma la cifra richiesta da molte squadre Moto3 è spesso pari al triplo, ndr) per correre a stagione. Due mesi fa qualcuno mi ha detto che se fossi diventato Campione del Mondo, 40.000 euro sarebbe stato un compenso congruo. Mettetevi nei miei panni: con la mia famiglia abbiamo speso soldi da 8 anni a questa parte per correre e se dovessi vincere il titolo guadagnerei solo quella cifra. Non ha alcun senso».

Juanfran Guevara in griglia di partenza a Valencia, il suo ultimo GP in carriera (© RBA BOÉ Racing Team)

Dai trascorsi con i team CIP e Aspar, fa specie che Guevara sia fuori dalle corse dopo la sua miglior stagione in Moto3, confrontando le sue performance con altri piloti. «Gabri (Rodrigo) non era in discussione perché suo padre è titolare della RBA e, di fatto, del team. Ho parlato con la squadra nei mesi scorsi e non mi hanno mai nascosto che sono giunte loro diverse offerte. Mi hanno spesso detto che c’era un pilota che avrebbe portato 400.000 euro di budget in più rispetto a me, altri che si sono offerti garantendo 200.000 euro in più di quanto spendessi io. Al termine di questa stagione l’unica cosa che chiedevo era di non pagare considerati i risultati, l’avevo anche detto a KTM: mi meritavo quantomeno di non pagare la moto…», ha proseguito Guevara, invitato proprio dalla casa austriaca nei mesi scorsi presso la factory di Mattighofen per instaurare un rapporto destinato a durare nel tempo.

Proposito che non ha trovato un seguito, con Guevara ormai ex-pilota a tutti gli effetti, senza alcuna intenzione di ripensarci. Per quanto concerne il suo sostituto, RBA BOÉ Racing Team sta vagliando tre candidature, con notizie in tal senso attese nei prossimi giorni.

Alessio Piana

Dal 2015 telecronista del BSB e Mondiale Endurance FIM EWC su Eurosport, "Motociclismo 24/7" è il suo motto: per lavoro, nel campo della comunicazione, PR e giornalismo, ma anche (e soprattutto) per passione.

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