MotoGP

MotoGP 2018, l’anteprima di una stagione adrenalinica

Il Mondiale MotoGP scalda i motori: dopo i test di Buriram e Losail si partirà con la nuova stagione, tre circuiti per iniziare a correre verso il titolo

Il 18 marzo si apre il sipario alla nuova stagione della classe regina, nel calendario MotoGP 2018 ci sono 19 gare per aggiudicarsi il titolo di campione del mondo. I piloti sono pronti ad approdare nei test pre-season di Buriram (al debutto nella MotoGP) in programma dal 16 al 18 febbraio per poi spostarsi in Qatar dal 1 al 3 marzo. Dopo i test si partirà con le tre sfide che precedono il lungo round europeo. Il primo appuntamento per la stagione 2018 è fissato il 16 marzo con le prove libere di Losail, che come annunciato saranno trasmesse in diretta esclusiva Sky. Questo evento fa parte del trittico che i riders affronteranno prima di approdare in Europa, perché dopo il Qatar i dodici Team di MotoGP si sfideranno nelle due tappe americane, in Argentina e negli Stati Uniti.

I tre circuiti fanno parte del panorama di corse che apre la nuova stagione e hanno come caratteristica comune veloci rettilinei: ad Austin si raggiungono i 1200 metri con velocità di punta che vanno oltre i 300 km/h. Già per il primo appuntamento stagionale si preannuncia una lotta fino all’ultima curva, tra volti nuovi e sfide preannunciate. La prima griglia di partenza è fissata il 18 marzo, quando sarà di scena dal “gioiello del deserto” il Gran Premio del Qatar, circuito dove l’anno scorso a vincere è stato l’esordiente Maverick Viñales davanti ad Andrea Dovizioso e Valentino Rossi.

Il circuito internazionale di Losail, con il giro più veloce fatto segnare da Lorenzo in 1’53.927 nel lontano 2008 quando era ancora in sella alla Yamaha, si è dimostrato spesso favorevole alla Casa dai tre diapason, tanto che l’anno scorso a stupire era stato anche l’altro esordiente, Johann Zarco con il team Tech3 e la terza posizione in griglia di partenza. Il circuito, caratterizzato da 6 curve a sinistra, 10 a destra e un lungo rettilineo, si svolgerà come di consueto in notturna.

L’appuntamento successivo è in Argentina l’8 aprile al Gran Premio Motul de la República Argentina, dove l’anno scorso Marc Marquez ha dovuto alzare bandiera bianca a causa di una caduta e abbiamo assistito alla doppietta Yamaha, con la vittoria di Viñales e Rossi sul secondo gradino del podio. A piazzarsi in un sorprendente terzo posto la Honda del team LCR, con Cal Crutchlow, pronto anche quest’anno a dare del filo da torcere ai team ufficiali. La Casa giapponese si è spesso trovata bene in questa pista, lo stesso Marquez ha già vinto due volte ed è stato l’autore del giro più veloce del circuito in 1’37.683. Non solo, anche in Texas la Honda sembra avere una carta importante da giocare.

Il 22 aprile infatti è la volta del Red Bull Grand Prix of The Americas, ad Austin, dove si correrà un giro in meno a seguito delle modifiche intervenute. A prescindere dal numero dei giri in questo circuito il dominio Honda aggiunto a quello spagnolo è straripante: Marc Marquez ha già collezionato 5 vittorie e 5 pole position oltre che il giro più veloce (in 2’02.135 nel lontano 2015). L’anno scorso sul podio assieme a Dani Pedrosa giunto al terzo posto, si è vista anche una grande prova di Valentino Rossi, arrivato in seconda posizione in sella alla sua Yamaha M1, che in questo tracciato aveva mostrato di non trovarsi male, ottenendo anche un ottimo quinto posto con Johann Zarco. Proprio il campioncino francese, sorpresa della scorsa stagione, sembra essere molto determinato e potrà davvero essere una componente molto forte nella lotta al titolo mondiale 2018, la sua costanza sembra aver raggiunto la continuità giusta proprio con la M1 2016.

Bisognerà aspettare fino al 6 maggio per la prima tappa europea, quando andrà di scena il Gran Premio Red Bull de España, a Jerez, appuntamento preferito di Jorge Lorenzo. In sella alla sua Ducati l’anno scorso è riuscito a piazzarsi soltanto al terzo gradino del podio dietro alle due Honda RC213V di Pedrosa e Marc Marquez. Il debutto europeo della MotoGP 2018 potrebbe anche essere il banco di prova del nuovo telaio Yamaha: l’anno scorso proprio a Jerez, pista in cui Rossi ha ottenuto 5 pole, alcune sentinelle rivelatesi poi difetti irrisolvibili della M1 2017 riguardo moto e utilizzo delle gomme iniziarono a farsi sentire. Sarà una gara decisiva per testare il livello di competitività dei vari team e del campionato, aspettando gli appuntamenti di Le Mans e a giugno del Mugello.

Andrea Ferrero

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