MotoGP

MotoGP, Bartholemy di Marc VDS: «Yamaha voleva Morbidelli in Tech3»

Il team manager che farà debuttare Franco Morbidelli in MotoGP rivela un retroscena che avrebbe potuto cambiare parecchie cose in griglia

Sembra che l’approdo di Franco Morbidelli nel Team Marc VDS non sia stato così semplice come è forse apparso dall’esterno. A rivelare questo retroscena ci ha pensato direttamente Michael Bartholemy, titolare e manager della squadra che ha permesso all’italiano di diventare campione del mondo Moto2 nel 2017. Attraverso una intervista rilasciata a Speedweek, il manager ha fatto luce su alcune pressioni che sarebbero emerse per tentare di portare il talento italiano verso la Yamaha. Il mondiale non è ancora iniziato, eppure già si respira un’atmosfera parecchio tesa tra i protagonisti della futura stagione.

Le prime parole del manager, riguardano l’interessamento palesato dalla Ducati nei confronti di Morbidelli, come reso noto da Paolo Ciabatti appena qualche settimana fa: «Abbiamo sentito questa voce sull’interessamento di Ducati per Morbidelli per il 2019, ma prendiamo questa cosa così com’è. Ci dovrebbe dare fastidio? Abbiamo fatto diventare Franco un campione del mondo in due anni, lui è uno di noi. Abbiamo un contratto in essere di due anni, con un’opzione. Il che significa che si può parlare dal 2020. Ma il punto è che non possiamo competere con una Factory disposta a pagare milioni. Non ho così tanti soldi e probabilmente non ne avrò mai così tanti! Devo convivere con questo pensiero, ma la cosa non mi impedisce di dormire perchè non posso farci niente». 

@MARC VDS

Oltre alle voci che vorrebbero Ducati in pressione su Morbidelli per il futuro, sono trapelati alcuni particolari su un eventuale approccio tra Yamaha e il rider italiano che, come risaputo, è uno degli elementi di punta della VR46 Riders Academy: «A ottobre, qualcuno di Yamaha ha fatto pressioni per cercare di avere Morbidelli sulla M1 del Tech3. Però si sono scontrati con la lealtà di Hervè Poncharal nei confronit di Jonas Folger (che all’epoca iniziava ad avere i primi problemi di salute – ndr). Anche noi siamo leali con i piloti, come dimostrato con Tito Rabat che è rimasto un secondo anno con noi nonostante una prima stagione senza risultati. Non infrangiamo i contratti con i nostri piloti. Nutro rispetto per Hervè Poncharal, che ha seguito questa linea per tutta pausa invernale».

Ovviamente non si fa riferimento a nessun personaggio in particolare, ma viene in mente quel rumor del Paddock secondo cui Valentino Rossi sarebbe pronto a correre altri due anni in una squadra sua in MotoGP, potendo contare sull’appoggio di Yamaha. Forse si era tentato di far andare Morbidelli in sella alla Yamaha M1 del Tech3 proprio per farlo arrivare pronto al passaggio in sella ad un’altra Yamaha gestita dal Team di Valentino Rossi. Adesso invece il talento italiano disputerà le sue prime stagioni in MotoGP in sella ad una Honda RCV, una moto molto diversa rispetto all’ammiraglia di Iwata. Bello leggere i complimenti manifestati da Bartholemy nei confronti di Poncharal, che invece di tagliare i ponti con Folger alle prime difficoltà, ha tentato in ogni caso di permettergli di disputare la sua seconda stagione in MotoGP al fianco di Zarco. Purtroppo sappiamo che non è stato possibile, ma almeno il francese ha tentato di fare di tutto prima di essere costretto a cercare alternative.

Marco Caregnato

Nel 1984, da bambino, ho avuto il mio primo contatto con una moto. Mi sono ustionato la mano! Non ho più smesso di amarle...

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