dovizioso le mans 2018 motogp
Lo scivolone di Dovizioso in Francia ha il sapore di occasione buttata: per la prima volta in questa stagione, la Ducati pareva più performante della Honda, visto anche che la pista famosa per le ventiquattro ore era il tallone d’Achille della casa nipponica. E invece no, il tutto si conclude con Marquez che legittima e fortifica la sua leadership in graduatoria, con Andrea che deve ancora inseguire mentre vede il suo distacco dalla vetta lievitarsi proprio alla vigilia del GP di casa, al Mugello.
Ecco le autocritiche di DesmoDovi dopo i zero punti ottenuti nel Gran Premio transalpino: «Sono realmente giù di morale, questa volta si è trattato di un errore personale, visto che sono arrivato un po’ largo alla curva 6. Tuttavia, non avrei mai pensato di incappare in problemi con l’anteriore. Invece, è proprio quello che è successo. È un vero dispiacere perché oggi avevo un’ottima sensibilità con la moto e pensavo di poter combattere per il gradino più alto del podio senza problemi. Si tratta di un errore ingenuo per chi, come me, vuole e dovrebbe lottare per il mondiale. Attualmente è quasi impossibile digerire questo errore, perché di solito non ne faccio di questo genere, ma ogni tanto le gare a volte vanno a finire così. Ora dobbiamo guardare al futuro senza guardarci indietro. Chiedo venia alla squadra e ai ragazzi di Ducati Corse, perché avevamo svolto un lavoro sublime durante questo weekend. Siamo arrivati alla gara con un equilibrio perfetto e la nostra moto era al 100% delle sue potenzialità. Superando Jorge ho percorso la “S” in modo differente dal solito, di conseguenza non ho trovato l’adeguato punto di frenata. La linea è stata particolare come la velocità, ma non voglio cercare scuse. Volevo passare Jorge subito perché mi sembrava che faticasse un po’ come in Spagna, ma anche perché non volevo avere Zarco dietro. Mi sentivo al top, non avevo nessun bisogno di forzare, anche perché era ancora presto, volevo solo mettermi davanti perché Zarco mi era sembrato troppo carico, forse un po’ troppo aggressivo. Poi avevo visto, giocoforza, che Marquez era rimasto un indietro con la gomma più dura, ed era quindi quello il momento di approfittarne per cercare di vincere. E’ un errore che pesa come un macigno».
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