DUCATI PREMIERE
Iniziano a sorgere le prime polemiche sul nuovo regolamento previsto per i test della MotoGP da effettuare durante la stagione. A metà ottobre la GP Commision ha varato degli importanti cambiamenti riguardo alle giornate di prove previste per le stagioni 2018 e 2019; fino al 2017 infatti tutti i team potevano scegliere liberamente dove e quando far svolgere ai propri piloti ufficiali ‘di gara’ le 5 giornate di test previste durante il campionato, con l’unico vincolo di non disputare prove nei 14 giorni precedenti ad un Gran Premio sul circuito che avrebbe poi ospitato quella stessa gara. Inoltre i team non ufficiali erano esentati dal limite dei 5 giorni di test. Oltre a tutto questo poi i team potevano svolgere ulteriori prove con i rispettivi test rider in qualunque pista, in qualunque momento, purché fosse rispettata la regola dei ’14 giorni’ per i circuiti di gara. Da questa stagione (in teoria la stagione 2018 inizia dal primo giorno di test invernali) invece si cambia: solo tre dei cinque giorni di test privati per i piloti ufficiali si potranno svolgere su piste nelle quali si devono ancora disputare gare; gli altri due giorni dovranno essere sfruttati su tracciati nelle quali il Gran Premio si è già tenuto. Inoltre è stato previsto anche un ulteriore limite per i test rider: non potranno più girare liberamente dovunque vogliano, ma i team dovranno ‘nominare’ tre circuiti a loro scelta che ospitino un GP nella stagione e provare solo su quelli.
L’obiettivo di questa regola è bilanciare le opportunità di effettuare test durante il campionato da parte dei vari team, visto che con il precedente sistema le squadre europee (Aprilia, Ducati e KTM) erano avvantaggiate rispetto alle Case giapponesi (Yamaha, Suzuki ed Honda) che hanno i loro test team in patria. Ducati però ha manifestato il suo disappunto per questa decisione per bocca del general manager Gigi Dall’Igna che ha spiegato di trovare sì corretta la regola, ma di contestarne la tempistica di applicazione, visto che è stata approvata appena un mese prima dell’inizio effettivo della nuova stagione, a novembre: «Le nuove regole sono assolutamente ragionevoli, il problema è di come sono state implementate. Soprattutto sono contro la tempistica adottata: noi avevamo già programmato i test per il 2018 e abbiamo dovuto cambiare tutto». Ha rincarato la dose anche Paolo Ciabatti: «Non siamo d’accordo con il fatto che la decisione sia stata presa appena ad un mese dall’inizio del nuovo campionato». Con questo nuovo sistema di test Pirro non ha potuto provare sulla pista di Jerez a fine novembre ed hanno dovuto essere impegnati in quella tornata di prove i due piloti ‘di gara’ Lorenzo e Dovizioso. Ovviamente a favore del cambiamento si sono espresse invece le scuderie giapponesi, nell’ottica di un contenimento dei costi.
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