andrea dovizioso qatar 2019
Nonostante gli zero punti conquistati a Barcellona, Andrea Dovizioso è ben consapevole di come la stagione non sia ancora compromessa, anzi. Certo, i 37 punti di distacco dal leader di classifica, Marc Marquez, non sono pochi ma scoraggiarsi adesso, gettando la spugna già a giugno, sarebbe deleterio e inutile. Il pilota della Ducati sa di aver, probabilmente, sprecato l’unico jolly a sua disposizione a Montmelò e la caduta provocata dal suo ex compagno di scuderia, Jorge Lorenzo, brucia ancora parecchio, nonostante le immediate scuse del maiorchino nel post gara, come hanno testimoniate le dichiarazioni al termine del Gran Premio.
Ciò che conta, ora, è cercare di ottenere il massimo su una pista, quella di Assen, in Olanda, storicamente sfortunata per la scuderia di Borgo Panicale. Se è vero che la Ducati, proprio su questo circuito, detiene il record della velocità massima registrata (con Iannone nel 2015) di 319,8 Km/h, è altrettanto vero che è dal 2008 che non riesce ad ottenere una vittoria: l’ultima, infatti, è stata quella di Stoner. Il punteggio più alto e miglior risultato conquistato da Dovizioso, invece, è il secondo posto del 2014. Forte dell’attuale secondo posto in classifica generale, allora, il pilota italiano è pronto a ergersi a protagonista: «Non c’è tempo per lamentarsi dei punti persi a Barcellona: d’ora in avanti, bisogna approcciare ogni gara lavorando duramente, per continuare a essere competitivi. Il Mondiale non è ancora chiuso».
A questo proposito, allora, la storicità della pista poco favorevole alla scuderia e le condizioni metereologiche potenzialmente avverse e mutabili repentinamente non dovranno essere motivi di ostacolo ma, anzi, pungoli per cambiare la storia passata e dare nuova linfa e speranza al presente: «Assen non è una pista particolarmente favorevole alla nostra moto e le condizioni meteo lì rappresentano sempre una variabile piuttosto complessa da gestire, ma in ogni caso abbiamo già dimostrato di essere capaci di migliorare il nostro livello di competitività nell’arco del weekend di gara anche in circuiti anche meno ideali per noi. Ciò che conta è restare calmi e concentrati».
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