MotoGP

MotoGP, la Ducati resta prudente dopo i test di Jerez

Il record della pista realizzato da Andrea Dovizioso non modifica l’approccio del team di Borgo Panigale: «Adesso conta solo che i piloti siano soddisfatti della moto»

La Ducati è stata la vera grande sorpresa della stagione 2017, con prestazioni e risultati ampiamente superiori rispetto alle previsioni e la grande soddisfazione di arrivare a giocarsi il titolo mondiale contro la Honda di Marc Marquez fino all’ultima gara dell’anno. I primi test in vista del 2018 hanno dato conferma al trend positivo di Borgo Panigale che anche nelle recenti prove disputate a Jerez, con i test congiunti tra MotoGP ed SBK, ha lasciato intravedere segnali incoraggianti in vista del prossimo Motomondiale. Andrea Dovizioso in particolare nella 2^ giornata di prove in Spagna ha messo a referto un tempo da record: 1:37.663: Dovi ha battuto il primato della pista e per completare l’ottima giornata ‘rossa’ il suo compagno Jorge Lorenzo ha chiuso la giornata in 3^ piazza, alle spalle della Honda di Cal Crutchlow.

Dalle parti del team italiano però si tengono a freno gli entusiasmi: l’assenza dei team ufficiali Honda e Yamaha ha reso meno probante il confronto a cui si sono sottoposti Dovi e Lorenzo a Jerez e bisognerà aspettare almeno i primi test del 2018 per avere un quadro della situazione più chiaro, almeno questo è quello che ha lasciato trapelare Team Manager della Ducati: «Dobbiamo stare calmi: la pista è stata riasfaltata, mancavano i nostri rivali diretti e le prestazioni ottenute qui d’inverno non contano troppo. Quello che importa invece è che i piloti siano soddisfatti della moto: per queste prove avevamo dei piccoli particolari differenti rispetto a Valencia. Sono piccole cose ma hanno soddisfatto Andrea e Jorge, erano aggiornamenti che andavano nella direzione che avevano chiesto». La prima versione reale della Desmosedici 2018 è attesa per le prove di Sepang a gennaio e Tardozzi mette le mani avanti, spiegando di non essere preoccupato dalla possibilità che la nuova moto possa avere qualche gap dagli avversari diretti: «Anche se dovessimo essere in ritardo avremo comunque nove giorni per recuperare. Se proprio dovrò preoccuparmi lo faro solo in Qatar. La Yamaha? Non credo che siano così indietro, non li sottovaluto, saranno competitivi, come la Honda». La strada per la stagione 2018 è ancora lunga ma a Borgo Panigale sono già pronti per continuare ad inseguire quel titolo che manca dal 2007: la base di partenza c’è ed è ottima.

Matteo Senatore

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