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Tempo di bilanci anche in casa Honda con il team principal, Livio Suppo, che ha rilasciato un’intervista ad as.com e ha parlato della situazione sviluppo in HRC: «Sappiamo che la moto deve ancora migliorare, è per questo che lavoriamo ed è per questo che il 17 e il 18 luglio faremo un test a Brno. La moto si può sempre migliorare, ma dobbiamo essere positivi. Siamo primi e quinti nel mondiale con Marquez e Pedrosa che hanno ottenuto cinque podi: Marc ha vinto due gare e Dani una. Possiamo vedere il bicchiere mezzo pieno ed essere contenti, sapendo che bisogna continuare a lavorare. Quello che chiedono di più i piloti è l’accelerazione. Questo era un nostro punto forte, ma negli ultimi due anni è cambiato tanto il motore, adesso è più docile ed è cambiata anche la configurazione. Abbiamo meno esperienza con questo tipo di motore». Suppo ha poi commentato il mondiale 2017 di MotoGP: «È il mondiale più serrato e anche il più strano, ci aspettavamo di soffrire a Jerez e invece siamo stati fortissimi e il contrario è successo anche al Mugello. Le cose sono imprevedibili».
Le statistiche sono a favore di Marc Marquez: chi è stato leader dopo il GP del Sachsenring, 19 volte su 20 ha vinto il titolo. Suppo ha commentato: «Non lo sapevo e tocco ferro! È una statistica che mi piace molto ma è una statistica. Mai prima d’ora ci sono stati così tanti piloti in pochi punti e cambia tutto velocemente. Il buono di questo risultato in terra tedesca è che è arrivato prima delle vacanze e ti permette di ricaricare le batterie con serenità per com’è andata l’ultima gara”. Oltre ai piloti Yamaha, Suppo tiene d’occhio anche quelli Ducati: «Non scarto Dovizioso come un possibile pretendente al titolo, sarà sicuramente forte in Austria, ma anche a Sepang e ad Aragon».
A Suppo è poi stato chiesto poi chi preferisce tra Marquez e Pedrosa come vincitore del mondiale 2017: «È uguale, nella mia posizione deve per forza essere così. Questo lo dicevo già quando Pedrosa condivideva il box con Stoner, che io conoscevo di più. Quando uno lavora per una fabbrica non può avere preferenze, sarebbe poco professionale. Io tifo tutti e due. Sono due piloti molto bravi, grandi ragazzi, non preferisco nessuno, l’importante è che uno dei due vinca il titolo».
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