MotoGP Lorenzo Honda Assen
Nonostante le numerose avvisaglie delle ultime settimane, non sembrava concretamente plausibile l’ipotesi di un immediato ritiro di Jorge Lorenzo dalla MotoGP. Invece, la notizia trapelata stamani dai due autorevoli quotidiani spagnoli, Marca e Mundo Deportivo, ha effettivamente riscontrato una subitanea veridicità e conferma. A rendere pubblico l’annuncio ci ha pensato lo stesso pilota maiorchino, in una conferenza stampa straordinaria, organizzata nel primo pomeriggio, al fianco del CEO di Dorna, Carmelo Ezpeleta: «Domenica, a Valencia, correrò la mia ultima gara in MotoGP, poi lascio come pilota professionista».
Una scelta, esclusivamente, dettata dalle condizioni fisiche ormai precarie: «Dopo Montmelò, sono nuovamente caduto ad Assen. Mentre rotolavo sull’asfalto mi sono chiesto se davvero ne valesse la pena e se non fosse ora di smettere . Tornato a casa, ho deciso di provarci ancora». Una scelta temeraria, azzardata che non ha dato i frutti sperati, anzi. Un declino evidente, quasi ingiusto e disonorevole per un cinque volte Campione del Mondo: «Non ho avuto fretta: ho atteso i GP in Asia, per capire se fossi riuscito a ritrovare le motivazioni giuste e il feeling con la moto, senza fortuna. Da quel momento non ho più trovato la motivazione. Così, dopo il GP in Malesia ho preso la decisione del ritiro».
Sensazioni contrastanti che, però, danno la sensazione della liberazione da un peso, dopo una stagione fallimentare e ricca di delusioni: «Una parte di me è triste, perché ho passato una vita sulle moto. Ho conosciuto tantissime persone, non nego che l’adrenalina della competizione mi mancherà tanto: il paddock era diventato ormai una città per me. Ma un’altra parte di me si sente libera, perché non avrò ogni domenica la pressione, l’esigenza di fare il massimo da perfezionista quale sono». E sulla negativa esperienza in Honda: «A livello personale in Honda mi hanno trattato benissimo, non posso dire nulla, a partire da Puig. Anzi avrebbero voluto che continuassi anche nel 2020, ma allo la moto 2019 mi ha creato problemi, non si adattava al mio stile di guida. Marquez era la priorità, ma è stato giusto così, era lui a vincere».
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