MotoGP

MotoGP, Marquez: «Ad Austin avevo una motivazione speciale»

Marc Marquez ha ammesso di sentirsi più euforico che mai, molto di più rispetto ad una vittoria normale, perchè ad Austin c’era una motivazione in più

Le motivazioni nella vita sono tutto. Ti permettono di andare oltre i tuoi limiti. Puoi dare più del 100%, il massimo che puoi chiedere a te stesso, la sostanza non cambia, anzi tante volte questo tocco quasi magico in più si vede in maniera più lampante. Un esempio di ciò si è notato in maniera eclatante nel motomondiale, durante la Gara di MotoGP ad Austin. Dopo tutte le polemiche occorse in Argentina, Marc Marquez ha monopolizzato il Gran Premio dall’inizio fino alla fine, come poche volte gli è capitato ultimamente. Va bene che è una delle sue piste preferite, va bene che è un circuito pro Honda e sfavorevole alla Ducati, ma il rider spagnolo è apparso invincibile.

Nelle dichiarazioni post gara, ha espresso tutte le emozioni che stava provando: «Ho urlato per la vittoria, ma sono stato più tranquillo rispetto ad altre gare perché fisicamente non ero al top. Alla fine del rettilineo iniziale ero secondo e ho trovato in me la giusta cattiveria e l’adrenalina che mi ha consentito di mettermi subito a condurre la gara. Volevo trionfare facendo il numero minimo indispensabile di sorpassi. Forse è la prima gara di MotoGP che gestisco così. Volevo un GP senza patemi, non avevo alcun problema, avevo un passo migliore rispetto alla concorrenza. Magari in un’altra gara dovrò fare tanti sorpassi per arrivare primo, ma dato che qui potevo vincere senza fare sorpassi, ho provato a farlo. Qui ad Austin avevo una motivazione speciale, volevo parlare in pista, che è il posto dove sono più bravo. Ora voglio continuare così anche nelle prossime gare europee. Dovi sarà un grande rivale, proprio come nel 2017. Senza tanti proclami è primo in classifica. Mi sono già giocato un jolly nella scorsa gara, ma nonostante ciò, sono vicino alla vetta. Ho sempre pensato di essere competitivo per il titolo anche in questa annata».

Infine, Marquez ha voluto ricordare affettuosamente con parole al miele il compianto Nicky Hayden, statunitense proprio come la pista in cui l’attuale campione del mondo ha dominato: «Era un mio grande amico, era un super pilota della Honda e vincere qui è stata una bella soddisfazione».

Andrea Agosto

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