marquez dovizioso conferenza motogp 2017
La volata mondiale è lanciata, Marc Marquez e Andrea Dovizioso sono pronti per le ultime 3 tappe di questa incredibile stagione: negli occhi di tutti c’è ancora lo spettacolo meraviglioso del testa a testa di Motegi, fatto di sorpassi e controsorpassi, con il disperato tentativo di Marquez di passare all’ultima curva, fallito così come in Austria, con il Dovi che è riuscito a rimettersi davanti e a passare per primo sotto la bandiera a scacchi. Di questo finale di stagione ha parlato proprio Marc Marquez al collega del Corriere dello Sport Paolo Scalera, evidenziando tutta la sua sorpresa nel trovarsi come principale ostacolo tra sé e il 4° titolo in MotoGP il Dovi e la sua Ducati: «Onestamente con il massimo rispetto per Andrea se mi avessero detto a febbraio che ci saremmo trovati qui a giocarci il campionato con soli 11 punti di differenza non ci avrei creduto. Mi immaginavo Viñales, che in inverno era fortissimo: qui mi dava mezzo secondo a giro. Oppure mi sarei aspettato Rossi, che in qualche modo è sempre competitivo, magari anche Pedrosa, ma non Dovizioso. Lui non va solo forte, picchia duro anche negli ultimi giri. Io non mollo, ma non molla neanche lui».
Lo spagnolo poi spiega anche tecnicamente in quale aspetto la Ducati è più competitiva rispetto alla sua Honda: «La Ducati in frenata è fortissima e questo nei corpo a corpo è un grande vantaggio. L’ho sperimentato anche io con la Honda nel 2014: quell’anno la moto si fermava esattamente dove e quando io volevo. Adesso invece questo è il nostro punto debole. La moto va molto forte ma nell’ultima parte della staccata fa fatica fermarsi e cosi quando provo il sorpasso arrivo sempre un po’ lungo. In più la Desmosedici è molto forte in accelerazione. Certo, dopo aver perso due gare così un po’ mi girano…».
Marquez poi ha spiegato l’emozione e l’adrenalina che prova in questi duelli ravvicinati, citando anche l’abbraccio nel dopo gara giapponese con Dovizioso: «Mi sono divertito moltissimo in queste battaglie con Dovi, così come mi divertivo a sfidare Valentino, soprattutto nel 2013, 2014 e 2015. Mi ricordo la prima gara nel 2013 in Qatar dove lui mi sconfisse all’ultima curva: è furbo, conosce benissimo ogni pista e prepara con grande attenzione l’ultimo giro. Mi farebbe paura l’idea di un duello con Petrucci, lui è grosso e potente…e poi Iannone, contro di lui in Moto2 ho avuto battaglie dure e negli ultimi giri era difficile batterlo. Non mi preoccupano invece le cadute: devo ovviamente cercare di ridurle, per me e anche per il lavoro che costringono a fare ai meccanici, ma fisicamente sto molto bene, mi alleno tanto e ho un corpo elastico; sono come un gatto, se cado mi rimetto subito in piedi». La sfida è lanciata, vedremo se anche in Australia tutto si risolverà in un testa a testa fino all’ultima curva.
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