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«Veramente sfortunato oggi», così un incredulo Marc Marquez si è presentato davanti ai giornalisti dopo il ritiro nella gara di Silverstone che gli è costato non solo la gara ma anche la testa della classifica. Una rottura del motore al quattordicesimo giro di venti lo ha costretto a tirare la leva della frizione e ad andare lungo al fondo del rettilineo della Hangar Straight, dove si arriva ai 300 km/h: «Improvvisamente quando sono arrivato al fondo del rettilineo il motore si è rotto per qualche problema interno, ho subito tirato la frizione perché ho sentito la ruota dietro bloccarsi e a 300 km/h non volevo volare!». Dopo la descrizione dell’attimo di paura, lo spagnolo pensa subito alla sua moto e al perché di questo grave malfunzionamento, che nella sua carriera con Honda non gli era mai capitato: «Dobbiamo capire cosa è successo per il futuro, perché era un motore fresco. In gara stava lavorando bene, era perfetto, c’era la potenza. Mi sentivo bene sulla moto, stavo gestendo la gomma davanti, che è il nostro problema più grande quando le temperature sono alte, e stavo aspettando i giri finali, ma è la prima volta che ho avuto un problema del genere sulla moto».
UNO “ZERO” INASPETTATO – E’ il terzo “zero” della stagione per il Campione del Mondo in carica, abituato ad avere un rendimento di alti e bassi a causa talvolta della sua eccessiva esuberanza in gara, e a dover così fare le rincorse sugli avversari e su sé stesso per mantenersi al vertice; eppure questa volta non è stata una delle sue numerosissime cadute a fermarlo: «Non può averlo danneggiato il mio high side nelle Libere perché è successo il venerdì e ho usato questo motore tutto il week end. Avevamo analizzato tutto e anche il motore…tutto funzionava». Il segreto di Marc Marquez è sempre l’ottimismo che lo ha abituato a rialzarsi molte volte, e così è anche dopo questo episodio di cui non ha colpe: «Devo pensare positivo e la cosa importante è che siamo stati a lungo a lottare con Yamaha e Ducati per la vittoria. Valentino non era lontano, ma quando ‘Dovi’ mi ha passato ho iniziato a realizzare che era lui l’uomo da battere, perché stava guidando molto bene e la Ducati sta andando bene in ogni circuito. Così ho iniziato a controllare ‘Dovi’ e ho subito passato Vinales per stare con lui».
«DOVIZIOSO ORA E’ IL FAVORITO, DEVO CONTROLLARLO» – «Per quanto riguarda il campionato, avevamo un piccolo vantaggio prima di questa gara, e come pilota non avrei voluto perderlo in questa maniera, ma fa parte delle corse e può succedere; prima di questa gara Dovizioso era uno dei favoriti e il principale avversario e ora è in testa ed è il pilota con più vittorie. Quindi devo “controllarlo”, come provo a “controllare” Vinales che è tra i primi cinque, e anche Dani perché è in lotta per il titolo» dice Marquez. Ma c’è un piccolo precedente che potrebbe far preoccupare anche un combattente come il 93, e far invece sperare ulteriormente i tifosi della Ducati che sia davvero il loro anno: l’ultima volta che una Honda del Team Repsol aveva fuso il motore in gara era nel 2007, l’anno in cui Stoner portò la Rossa di Borgo Panigale a conquistare il titolo MotoGP, e il malcapitato che ne subì il danno fu l’allora Campione in carica Nicky Hayden.
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