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MotoGP, Marquez: «Rossi non sarà l’unico arbitro del mondiale»

Il campione del mondo analizza la volata al titolo e le qualità dei suoi rivali: «Andrea e Maverick sono molto forti. Basta un piccolo errore per perdere tantissimi punti»

Tre piloti di tre case costruttrici diverse ancora pienamente in corsa per il campionato del mondo ad appena 4 gare dalla fine della stagione: se qualcuno avesse pensato di scrivere la sceneggiatura di un film non avrebbe potuto creare maggiore tensione e suspense. Dopo la vittoria a Misano e ad Aragon però il favorito c’è ed è chiaramente il campione in carica: Marc Marquez. Il numero 93 sembra aver ritrovato lo smalto che lo aveva contraddistinto nelle sue stagione vincenti e nel solo GP di Aragon ha guadagnato 16 punti su Andrea Dovizioso, dando una mazzata nel morale non indifferente al ducatista ed anche al terzo incomodo, quel Maverick Viñales con la Yamaha che nelle ultime gare potrebbe avere dalla sua anche un ‘aiutante’ speciale: Valentino Rossi. Marquez, giustamente, non si fida: «Il campionato è ancora lungo: in una gara sola con un piccolo errore si possono perdere tantissimi punti e ci sono molti piloti diversi che possono vincere i restanti Gran Premi. Noi dobbiamo continuare a non cambiare l’atteggiamento e dare sempre il 100%. Dei miei avversari non guardo le debolezze ma solo i punti di forza e sia Andrea che Maverick sono molto forti e non hanno intenzione di mollare».

L’idea di molti è che uno degli ‘arbitri’ principali per il titolo mondiale sarà Valentino Rossi, che ad Aragon ha compiuto un’impresa incredibile sfiorando il podio con una gamba fratturata; secondo Marquez però non sarà solo Valentino l’unico ‘fattore’ in queste ultime gare: «E’ impossibile fare una previsione per queste ultime gare, per andare veloci è chiaro che bisogna avere tanta fiducia in se stessi. Rossi non sarà l’unico giudice, ce ne saranno molti in queste 4 gare». Le ultime impressioni poi il tre volte iridato della MotoGP le esprime sulla Ducati, vera sorpresa di questa stagione che adesso sta diventando competitiva anche con Jorge Lorenzo«Lorenzo è in fase di crescita e la moto è sempre più competitiva: non dimostrano di avere alcuna debolezza. Riescono ad essere veloci con qualsiasi tipo di tempo e soprattutto su qualsiasi pista».

 

Matteo Senatore

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