MotoGP

MotoGP, Morbidelli: «Non so se ci sarò al Sachsenring»

Durante le prove libere ad Assen, Morbidelli si è infortunato al polso: l’episodio potrebbe compromettere la sua partecipazione anche al prossimo GP

Attualmente, la stagione di Franco Morbidelli è andata al di sopra delle aspettative. Insieme a Syahrin, sicuramente è il debuttante che ha convinto di più, tant’è che è primo nella classifica dedicata ai rookie. Inoltre è molto più performante del compagno ed ex rivale di Moto2 Thomas Luthi, visto che lo svizzero, è l’unico pilota a 0 punti insieme al belga Simeon. Tuttavia, il rider italo-brasiliano è arrivato ad un bivio della sua stagione, visto due variabili che potrebbero influire negativamente sul suo percorso di apprendistato nella classe regina.

La situazione del suo team Marc VDS non è delle migliori, per vari problemi burocratici che potrebbero congelare gli sviluppi e le modifiche della moto. Successivamente, come se non bastasse, Morbidelli avrà un’altra zavorra sulle sue spalle: Durante le prove libere, con una pericolosa scivolata, é arrivato anche il primo infortunio della sua carriera in MotoGP e il primo forfait per un appuntamento del mondiale. Non è azzardato affermare che Morbidelli rischia di saltare anche il prossimo GP tedesco. Anche se riuscisse a correre, non sarebbe di sicuro al 100%, complicando il progetto di preparazione alla corsa. Morbidelli dovrà essere freddo e scaltro a gestire bene la situazione, che lentamente si sta rilevando non idilliaca. Tra l’altro, proprio per i problemi della sua squadra, il suo futuro è pieno di dubbi.

Ecco le affermazioni di Morbidelli sulle sue condizioni fisiche: «Non è sicuro che ci sarò. Ho già messo un tutore e devo aspettare il responso definitivo dei dottori. Dobbiamo aspettare almeno una settimana per vedere come va la rottura e lo stato di calcificazione. Fisicamente sto bene. Mi dà ancora un po’ fastidio la rottura della mano, ma per il resto sono al top della forma. Diciamo che ad Assen sarebbe stato impossibile correre. Avevo dolori in tutto il corpo e non riuscivo a muovere al meglio la mano. Era un’utopia tornare in sella».  

Andrea Agosto

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